ajìno 1362. 367 » da lui nella libreria pavese allenlamente veduto. La regia di • Parigi ha pure due codici del secolo XI, contenenti la sposizionc » di sant'Agostino sopra i Salmi, dei quali fu regalato il Petrarca » dal Boccaccio (1). Anzi allorché Luigi XII acquistò il Milanese, • buona parte dei libri del Petrarca, che stava nella libreria pa-» vese, per di lui consiglio eretta, con questa passò nella regia me- > desiina (2). Questi adunque ed altri codici del Petrarca nelle » mentovate librerie ed altrove si veggono, come pure altri saran-» no senza dubbio periti, senzaché perciò disonore alcuno ne ven- • ga ai veneziani, ai quali 1’ intiera libreria del Petrarca mai ap-» partenne; ma solo alquanti de'suoi libri furono loro donali, per- • che con quelli cominciamento si desse ad una pubblica libreria. • E sebbene il dotto bibliotecario, delle cui erudite parole ho voluto ornare queste mie pagine, pensasse da prima, tre dei codici del Petrarca essere venuti alla nostra biblioteca marciana ; se ne disingannò tuttavia allorché, coll' egualmente dotto Baldclli, che Del Petrarca e delle sue opere scrisse quattro libri (3), esaminò più attentamente quei codici. Dall’ esame di entrambi fu reso chiaro e palese * non esistere veruno indizio, che dimostrasse aver questi • appartenuto al Petrarca. » Gonchiudasi pestatilo, che il Petrarca bensi donò, e la repubblica accettò, alquanti de’ suoi libri ; ma che né il Petrarca mai li consegnò, né la repubblica li ricevette giammai : e che, supposto pure che il dono si fosse avveralo e che la consegua dei libri si fosse eseguila, n’ era di cosi lieve importanza da non potersi mai dire, ch’egli le avesse donato la sua libreria ; come supposero tutti quelli eh ebbero notizia di quella carta, dacché Aldo Manuzio per la prima volta la fece conoscere colla stampa (k). (i) Mabillon, De re Diplomatica, pag. pag. vm. 368 dell' ediz. II. (3) Firenze, 1797. (a) Mémoires iur li Bibliolhéqoe Royale, (4) *4'*» *u »nnot.