anno 1355. 303 » D’altronde, se ben sì pensa alle condizioni di quel paese ed al modo * onde la cospirazione fu ordita, è più facile e più logico a dedursi » die essa fosse intesa a liberar la repubblica dall’arbitrario e so-» vercliiante potere dell’aristocrazia, che non a ridurla sotto quella » di un solo. E lo stesso Sabellico si lascia sfuggire, forse suo mal- ■ grado, queste troppo notevoli parole : — Essi ( i cospiratori ) * promisero, ammazzali che fossero i nobili, di dare il governo in ■ man del popolo. — E questa non ó, al certo, smania di dispoti-» smo. » E qui si notino l’infedeltà della citazione e la fallacia dell’applicazione. È infedele la citazione, perchè il Sabellico non dice quelle parole come se contenessero cosa vera, ma come opinione di taluno, da cui tutti gli altri dissentono. Udiamo le parole del Sabellico stesso ; e giacché lo scrittore, la cui infedeltà voglio smascherata, si valse, per citare quel brano, della versione del Sabellico fatta da Lodovico Dolce ( I ), di quella medesima aneli’ io mi varrò. Alquanto avanti le parole da lui recate, dice il Sabellico : * L’ huomo malvagio, nimico della patria et de senatori et da quali » haveva avuta la dignità, si deliberò con la morte de’ maggiori * pervenire al suo desiderio. » Qui racconta il filo della cospirazione e lo conchiude così : «Et finalmente il Faliero fosse chiamato * non più doge ma signore. » E qui subito soggiunge : « Alcuni » dicono, che essi promisero, ammazzali che fossero i nobili, di » dare il governo in man del popolo. » Non è dunque il Sabellico, che lo affermi: alcuni Io dicono. E fallace, in secondo luogo, l’applicazione di queste parole, perciocché in esse non sono già manifestate le intenzioni del Falier, ma dei cospiratori : ed assai prudentemente le narrò il Sabellico siccome dicerie di alcuni c non già sue, perché dovea ben egli sapere, che tutti i cronisti c gli storici prima di lui avevano detto, che i congiurati s’erano offerti a far il Faliero signore del paese. Ed é tale la testimonianza, che ce ne rende anche il contemporaneo cronista Nicolò Trevisan, con fi) Per Curtió Troiano di Nave al segno del Leone, i5/¡4-