298 LIBRO XV, CAPO II. Né qui poss’io passare inosservata, prima di continuare il mio racconto, la soverchia puerilità ed insulsaggine di chi scrisse la » crudeltà. E siccome scrive il Sabellico, » furono soltanto 60 capi popolari, i quali h con 60 uomini per ciascuno dovevano veli nirvi armati come sopra ; ai quali esso n doge promise di dare e ai loro figliuoli w tutti pii uffizi di Venezia. Ma nel suddeU » to giorno i5 aprile, di mercoledì, nella » cui notte si doves fare la cospirazione, un ■» Vendrame pellicciaio, il quale era nella n congiura enei trattato suddetto,in sull’ora i> di cena andò da ser Nicolò Lioni, eh’ era *’ molto suo amico, dicendogli, che quella « notte sarebbe in Venezia novità, e che » Bertuccio Isarello e Stefano Trevisan n cambia dorè, con molti altri, facevano ra-•’ dunanza di gente, per venire di notte al-« la piazza coll’ intenzione di rovesciare lo n stato di Venezia; perciò gli e la rivelava, n acciocché subito vi trovasse rimedio, 011-i» de non seguisse un tanto male. Ed il det-n to ser Nicolò Lioni, inteso ciò, ebbe granii de paura. E sull’istante si vestì e venne •' col detto Vendrame al palazzo del doge, * narrandogli le cose prefate; e il doge, poli co sicuro, mostrò di non fare conto del « fatto, come persona che voleva dissimu-v lare, acciocché il tradimento avesse effet-n to. Ma Iddio non volle. E siccome altri * scrivono, andò dalli capi dei Dicci e disse v loro questo trattato, dubitando del doge, 11 da cui era stato e poco se n* era curato, n E li capi mandarono a far radunare su-» bito il consiglio dei dieci in san Salvatoli re. Tuttavia nè il Sabellico nè altre ero* v nache scrivono di ciò ; ma bensì che il '> detto ser Nicolò seppe tanto fare, che fu n mandato per molti officiali gentiluomini; « cioè, Signori di notte, ed altri, e fu man-» dato per li consiglieri e capi dei dieci, i 11 quali subito vennero a palazzo. E molli 11 gentiluomini con le armi, quella sera ven- 11 nero in piazza, sicché vi fu grande agitali zione in paese : ma non sapevasi che coli sa vi fosse. Ed essendo così a palazzo li 11 consiglieri e molli nobili, cercavano ed ìì investigavano intorno a questo tradi-ìì mento, per poter provvedere come richic-ìì devasi. Fu esaminato dalli capi dei dieci ìì quel Beltrame pcllicciajo, stava a san Siili vestro, il qual era nel numero capo di Go 11 uomini, ed aveva assai sospetto del poli polo e particolarmente degli uomini da 11 mare, per alcune parole dette contro i 11 nostri gentiluomini. E mandando in 11 molti luoghi pel paese, dove slavano soli spetti, a sentire ciò che si facesse, conili parve alla Signoria ser Jacopo Contarmi 11 Verzo lo longo e suo nipote lo longo da 11 santa Maria Formosa, dicendo anch’ egli 11 del detto tradimento, e come Filippo Cali lendario con gli uomini da mare doveva-ii no quella notte scorrere il paese ; e ciò 11 aveva inteso da un suo amico, ch’era stato 11 richiesto da costóro di essere nel Irattato; 11 nè questo volevano mentovare per siculi rezza della sua persona. Laonde, inteso 11 questo, i consiglieri vollero, eh’ eglino 11 Jacopo e Giovanni Contarmi facessero 11 venire quel loro amico a palazzo per esali minarlo. Lo fecero venire : egli era Morii co Negro da Castello, uomo da mar, il ti quale fu esaminato. Con grande tremore 11 e paura egli manifestò il tradimento, di-1» cendo che Nicoletto Brazzo d oro e Mar-11 co Muda da Castello lo avevano ricercalo « con altri uomini da mare da Castello, ad ìì essere nel tradimento, ed egli non volen-11 do acconsentire aveva rivelato ciò a quei 11 signori di casa Contanni, concludendo 11 che il doge cui capo e guida di tutto il 11 tradimento. 11 Sull’istante fu mandato per ser Nicolò