lilU LIBRO XVI, CAPO IV. mandatarii di Venezia, tendeva a farsi padrone di Padova (1). Della qual trama così ci espone lo scoprimento il sullodalo storico della Dominazione Carrarese in Padova (2). « Statuito il giorno, Marsilio • ne avvertì con lettera i veneziani, e la consegnò a Zaccaria da » Modena, uno degli scudieri (3), che per togliere ogni sospetto (i) 11 Cittadella, nella sua Stor. della dominai, carrarese in Padova, pag. 472 del voi. I, porta una lettera del doge Andrea Gontarini al cospiratore Marsilio da Carrara; e la porta sull1 autorità di una preziosissima Cronaca appartenente altra volta alla casa Papafava di s. Francesco, scritta in foglio di pergamena, travaglio del secolo decimoquarto. Per verità, lo stile veneziano e l'ortografia con cui è scritta, non me ne persuadono adatto r autenticità: tutlavolta, per conservare in essa un qualunque siasi documento di storia nostra, non mi astengo, sulla fede di lui, dal trascriverla, u Nuj Andrea Contari-ni per la gratia di Dio Duse di Venezia, « etc. Volenio chel sia nolo che Conzosia « cosa che inesser Marsilio da Carrara fio-« lo inquadrio de messcr Jacomo ne havea « proferto de tuor el dominio de Pava in n si, et esser perpetualmente nostro intimo » amigo et del nostro Cornuti. Nuj finda-« mo promettemo de aver in nostra prote-« ction Lui el so stado. Veramente se elio « corresse la cita de Pava per ha ver la Si-■* gnoria et 110 possesse obtignir la soa in-1» tention. Nuj ie promettemo filiamo de ™ darie ogni anno ducali xy. m. doro 111 m dinari del nostro Comun declarando che vt se per algun tempo el predicto messer » Marsilio ohtignisse el dominio dela cita »» de Pava, over recevesse o possedesse i » soi rcndidi de Pava Nuj Duse, el no-» stro Comun no siamo tignudi al paga-» mento de i xy. m ducali per anno. Et si r* promettemo di observar tutte le predili cte et singule cose sei predicto messer » Marsilio servara a Nuj tutte et singule y> cose che se contiene in una soa scriplura n Sigillada del so Sigili«). El qual messer » Marsilio sìa tegnudo de aver adimplido le r> predicte cose insina per tutto el mese de w Agosto prossimo. Altramente passando n el dicto termcne che le predicte cose no r> sia adimpite Nuj Duse, over el nostro n Comun no siamo in modo alguno tignu-n di ad alguna de le predicte cose, Et in w maore fe et evidenlia de le sovrascripte rt cose, Nuj havemo comanda che queste n nostre lelere sia scripte et corrobora de r> la nostra pendente Bolla de piombo. Dati da in lo nostro Ducale palazo a di Vin-vt liuti de Litio, de la Undecima Indiction. Rafain corresse. « Oltreché non posso credere autentica questa lettera per lo stile, siccome poco dianzi io diceva, e per l'ortografia, che non olirono certamente il carattere di quel secolo, noterò, che il nome del sottoscritto Rafain corresse% doveva leggersi Rafaele, od anche Ra-faino, Caresin, ch'era il cancelliere ducale di allora, quello stesso che continuò la cronaca di Andrea Dandolo. Nel testo portato dal Cittadella, scrivendosi Rafain corresse, parrebbe, che coietto Rafain sia stato correttore della lettera durale. E finalmente si avverta, che a quei tempi non s' era per anco introdotto 1* uso di scrivere le lettere ducali in dialetto veneziano, anziché in linguaggio latino. (a) Cittadella, cap. XXXIV, nella pag. 331 e seg. del voi. I. (3) Marsilio aveva corrotto a tal uopo due scudieri di Francesco : ved. il Cittadella, pag. 33o.