ajs.no 1329. 73 verso i luoghi de’ veneziani. Così fu decretato dal maggior Consiglio il dì 1 ottobre dell’anno stesso (1). Tuttavolla la guerra si rinnovò nel 1322, perchè Cane della Scala, eletto vicario di Feltre, per parte di Lodovico il Bavaro, dopo di essersi impadronito di Montebelluna e di Vidore, era passato a molestare il territorio padovano. Ci fa sapere il cronista Marco Barbaro (2), che i padovani « elessero per suo difensore et signore » Giacomo da Carrara, il quale per havere pace dal detto signor » Cane promise Thadia sua unica figlia per moglie di Mastino dalla » Scala suo nepote; ma innanzi il fine delle nozze morì esso signor • Giacomo del 1322, havendo istituito suo successore Marsilio da » Carrara figlio di suo fratello, et la Comunità lo confirmò. Ma na- • eque discordia fra detto Marsilio et Nicolò da Carrara suo parente • sicché Marsilio dominava Padoa e Nicolò tutto il Contado. Et il • detto Signor Cane favoriva di nascosto 1' uno e 1’ altro, onde che • e 1' altro e I’ uno voleva essere colui che desse Thadia sopradelta • in potere di Mastino et Padea in dote. Il detto signor Cane, fa- • cendo ciò Nicolò, li prometteva assai cose e specialmente delli » beni del detlo Marsilio, et il simile prometteva a Marsilio. Costui • dubitando di perdere Padoa, volse essere quello che facesse tal • dono al signor Cane et mandò a Venezia la detta Thadia. Mastino » venne et fu ben veduto et honorato, e la sposò presente al Dose » e la Signoria nostra, esso Marsilio et allri genlilhuomini, et li fu (i) Eccone il registro : u 1314 die 1 « in simili casu nobis servivcrnnt liberali- y* Octobris in M. C. Cura senitia., quae « ler, quod adimpleatur pernos requisito r> conferunturamicis, tanto graliora et obli- « ipsorum dictorumAinbasciatorum utrius- « gatorit reputantur et eis satisfaciunt, « que partis in tam pia causa, quae respi- « quanto liberalius et citius requisitiones « cit conservalionera et bonum pacis ; ila « ipsorum effettui demandanlur. Et ideo * tainen quod ulraque parlium facial nobis « super istis Ambasciatis Paduae et Vero- n plenam et sufficientem promissione»] ile • nae quaeruntur quod coustituamus nos » conservando nos perpetuo absque da- • Plegii prò ambabus partibus occasione n mno, occasione diclae plezariae, quairi yy pacis, quam simul fe< erunt de poenis et * facimus prò eis. « • obligatiouibus contentis in pace praedi- (2) Presso il Tentori. Stor. fett.,pag. 71 " età* — Capta fuit Pars — Cam ipsi alias del tom. VI. VOL. IV. 10