?»30 LIBRO XVI, CAPO X. ambasciatore al generale genovese ad interpellarne le intenzioni c sapere se veniva da nemico o da amico. Il generalo rispose, essere venuto a domandare ragione dell'oltraggio fatto ai suoi nazionali nel giorno dell’incoronazione del re; essere d’altronde disposto ad astenersi da qualunque ostilità, ove una ragionevole soddisfazione gli fosse data. Pici in Lusiguano non aveva forze per cui resistere alla minaccia ; fu perciò costretto a sottoscrivere un trattato di scambievole amicizia, avvaloralo da giuramento di dimenticare il passato. Allora il porto di Famagosta fu aperto alla flotta genovese, la quale vi fu ricevuta lealmente c senza diffidenza veruna. Ma i genovesi abusarono della credulità del re di Cipro, cd entrati da amici nel porto, posero piede a terra : penetrarono in città e vi si dispersero per esplorarne lo stato : e conosciuto che 1’ ebbero, presero le armi, la sorpresero con vigoroso assalto, la saccheggiarono, c vi fecero prigioniero un parente del re, cui chiusero nel castello. Il re stesso avrebbero arrestalo, che per avventura vi si trovava, se nel primo disordine della sorpresa non avesse avuto agio di fuggire e ricoverarsi in Nicosia. E così, divenuti padroni di Famagosta, vi si fermarono e vi si fortificarono per conservarsela. La nolle seguente potè ottenere scampo dal castello anche il principe, che vi era slato racchiuso; della qual fuga furono incolpali i veneziani. Non vi volle di più perchè si desse il sacco alle case e ai magazzini di questi, e se ne facessero prigionieri quanti ebbero la mala sorte di cadere nelle loro mani. Non vi andò esente lo stesso bailo Marco Morosini. Dell’ arresto di Ini ci racconta le più minute circostanze il cronista Caroldo, le cui parole piacemi di trascrivere. « Nel mese di Agosto 157^1 gionsc a Venetia una » galea espedila dal Baylo et mercatanti che dimoravano in Fama-» gosta, li quali notificarono alla Signoria come alli 7 giugno » sendo il Bavlo per andar a dormire vennero a casa sua li conse-» glieri et alcuni patroni genovesi con messer Pangrati Doria loro » armiraglio battendo alla porta, et dicendo : Aprite porzaglia tra- ■ ditori, et minacciando di ponervi dentro il foco. Subito gli fu