UOO UMU> XVI, CAPO I. > restaurarsi alquanto li sopragiunse la ribellione delli nostri nobili . di Candia, nè si potè ricuperare essa cittade et poner essa isola » in quiete fino al 136ÍI, si riposò fino al 1368, che Triestini ribel- • larono et dapò gran spesa et rotta dell’esercito di Leopoldo arci-» duca d’ Austria, si hebbe quella cittade del 1370 alli 18 ottobrio. » Ben haveva conosciuto la signoria nostra, che le dette fortezze « erano insidie a Chiozfà et a Venezia et havevano fatto intendere • 1’ animo suo al detto signore con lettere et Ambasciatori, ma con • la guerra non avevano possuto et per le due ribellioni sopradette • e perchè esso signore era incluso nella pace con esso re di Un- • gheria, et lui sapendo ciò poneva tempo al negocio. In fine li fu • nunciata la guerra ; ma il detto re, Fiorentini et Pisani s’ inter- > posero et dette fortezze furono spianate, et eletti cinque per parte » a fermare li confini, li quali non poterono accordarsi, el si diven-» ne alla guerra del 1372. » Colle quali parole il Barbaro compendiosamente espose l’origine delle discordie, che turbarono a lungo la pubblica quiete e che cagionarono una feroce guerra tra i veneziani e il Carrarese. Egli infatti, contro la giurata fede dei trattati, estendeva i confini del suo dominio verso le nostre lagune e sul territorio trivigiano. Palliava queste usurpazioni di terreno col far nascere non di rado questioni sopra i veri limiti dei due stati ; e con ciò adoperavasi per togliere ai veneziani e trarre a sè il commercio del sale, antica fonte di dissapori tra le due confinanti comunità. Sperava, che accendendo il fuoco della guerra, potrebbero derivare a lui avvenimenti vantaggiosi. Il senato di Venezia, offeso per le prime intraprese di lui, gli deputò un patrizio, il quale gli ponesse sott’occhio l’ingiustizia del suo operare, e Io esortasse a non impedire, con violazioni cosi solenni, la concordia e la tranquillità dei due stati. Francesco da Carrara, udite queste esortazioni, rispose, essere suo desiderio il vivere in pace coi veneziani, ed essere pronto a dar loro qualunque soddisfazione tostoché si fosse dimostrato, aver lui oltrepassato il confine deJ suoi diritti. Per terminare adunque