380 LIBRO XV, CAPO XVI. Nulla più si opponeva al pienissimo soddisfacimento dei loro progetti. 11 generale da terra Luchino del Verme era giunto a Venezia in sull’ incominciare del marzo 1364. Nell’indomani del suo arrivo fu cantata in san Marco una messa solenne, a cui fu assistente il doge: nelle mani di questo prestò poscia il del Verme il giuramento di fedeltà; e il doge quindi gli consegnò Io stendardo della Repubblica. Prima d’imbarcarsi, passò in rivista le truppe consegnategli, le quali consistevano in sei mila uomini Ira fanteria e cavalleria : il doge stesso fu assistente a quella ceremonia militare. Comandante della flotta fu stabilito Domenico Micheli, a cui vennero aggiunti cinque provveditori generali, Pietro Trevisan, Giovanni Moccnigo, Marco Quirini, Nicolò Giustinian e Bosso Quiri-ni. L’armata salpò dal porto di Venezia il giorno 10 aprile, e giunse a vista di Candia il dì 7 maggio; e nell’ indomani ancora-vasi nel porlo della Fascina, ove sbarcarono le milizie da terra, senza incontrarvi opposizione veruna. Ma per andare alla citlà di Candia dovevano passare una via difficilissima, strelta framezzo ad un rapido torrente e ad una rupe scoscesa. Quivi i candiolli s’ erano posli in agguato per aspettarle, ed il Mudazzo, che coinau-davali, aveva dato ottime disposizioni per assalirle. Ma Luchino del Verme, sagace e antiveggente com’era, si accampò da principio in riva al mare, finché dalle navi ebbe sbarcato tutti gli attrezzi militari che abbisognavangli. Nel mentre, ch’egli ai-tendeva a questi preparativi, un cenlinajo de’suoi soldati, forse per foraggiare in quei dintorni e forse spensieratamente ed insubordinati, si allontanarono alquanto dal corpo dell’esercilo ed inconlraronsi in un grosso numero di candiolli, dai quali furono sorpresi, attaccati ed uccisi non solo, ma con eccesso di barbarie furono allresi mutilati e ne furono dispersi per la campagna i cadaveri. Dal quale avvenimento falli baldanzosi i ribelli alienavano disprezzo delle veneziane forze e le sfidavano audacemente : ma la loro audacia animò invece l’esercito nostro, ed aizzollo sì vivamente da non voler concedere agli avversarli riposo. Raccolse quindi il del Verme in ordine di battaglia le