inno 155S. 31S Pensò il governo anche a ricompensare il buon servigio, che Beltrame, il pcllicciajo, aveva reso allo stato col manifestare la cospirazione. Non solo gli fu perdonata la colpa dell’ averne avuto parte, ma inoltre fugli assegnala una pensione annua di mille ducati d’ oro, gli furono donale le case del Faliero, le quali, secondo alcuni, erano a santi Apostoli, e secondo alit i, a san Paolo, e persino fu ammesso al maggior Consiglio, ossia fu aggregalo alla veneziana nobiltà. Devo per allro notare, quanto alle case del Faliero donate a Beltrame, che non doveva certo entrarvi il palazzo o casa della sua famiglia, cui dicono gli antichi cronisti essere stata vicina al ponlc e soslenula dal porticato, che tuttora vediamo. Questa, al narrare di loro, fu assegnata alla chiesa de’santi Apostoli (1) : ma il Sanudo, che visse un secolo e mezzo di poi, è di opinione, che la famiglia l'abbia ben tosto ricuperala, ricomperandola con denari, com’ egli dice, dalla chiesa, perciocché a’ suoi giorni essa era ancora dei Falieri. Beltrame non fu pago di queste, tuttoché generose, ricompense; egli aspirava alla contea di Val di Mareno ; e perché non 1’ ebbe, si diede a sparlare del governo con parole vituperose ed insultanti. Con ciò si rese indegno dei ricevuti favori, fu sottoposto a processo, e fu condannalo al carcere, donde non uscì che per essere mandalo a confine per dieci anni nella città di Ragusi. Ma poco dopo avendo violalo il conline, per passare in Ungheria, fu assalito, non si sa se da nemici suoi particolari, o da mandatari della repubblica, e fu trucidalo. Anche altri, che avevano cooperato, benché in minore misura, allo scoprimento della cospirazione, furono dal governo ricompensali. Di questi ci conservarono memoria varii cronisti, massime il Sanudo, il quale con minutezza così ne parla: « Oltre di questo » fu principiato a premiare coloro che accusarono il (radalo, Ira i (i) 1 cronisti antichi nominano quella chiesa e quella contrada di santo Apostolo, e non già come ora de'santi Apostoli.