4 60 unno xiu, capo xvn. di Vcnc'ia. Egli stesso, quasi per riconoscenza della lealtà con che questa lo aveva fatto padrone di Padova, in seguito degli accordi secreti e delle intelligenze scambievolmente formate, ne domandò la grazia ; e 1’ ottenne il dì 11 marzo 1339 per deliberazione solenne del maggior Consiglio. Qual parte poi avessero avuto negli affari di questa guerra gli Onighi, famiglia nobile del territorio trivigiano, e quali meriti si fossero acquistati presso la repubblica di Venezia, sino ad essere ascritti alla cittadinanza di essa, Io si rileva palesemente dal registro medesimo, con che ne fu presa parte nel Consiglio maggiore, il dì Caprile dell’anno 1339 ; cioè, per avere eseguito gli ordini ricevuti di recarsi contro gli Scaligeri dalla parte di Feltre e di avere colà combattuto contro le loro genti, nel quale combattimento, uno di essi, Oderico, o Dorico, detto Comparino, era stato fatto prigioniero, e per tre mesi era stato chiuso nelle carceri de’ signori della Scala ; d’onde i suoi amici, poco meno che morto, lo avevano tratto fuori collo sborso di duemila fiorini d’ oro. Con lui furono fatti cittadini veneziani i suoi due fratelli Eccelino ed Andrea soprannominato Peggio : erano figli di Guglielmo da Vonico, oggidì Onigo (1). (i) Piacerai trascriverne il registro «tagli atti autentici, il tjuale è così : « MCCCXXXIX. die IV aprilis in Majori r> Consilio. Cum nobiles viri Odericus di-■>« ctus Comparinus, Eccellinus et Andreas v> dictusPejus ejus fratres, et filii quondam ™ domini Gulielmi de Vonico militis prom-rr pteetfideliter sehabuefunt inagendis ne-» gotiis nostri Communis in facto guerre « habite cura illis della Scala, in quo tem-« pore ipse Doricus accedens Feltrum ut erat ordinatum captus est per gentem il-*» lorum della Scala et in duris carceribus w reclusus per menses sex; demura redem-» ptus auxilio amicorum pro duobus milli-m bus florenis- aureis quasi mortuus, qui-?» bus inaximis oecasionibus, ut dicunt, su- « bjacent periculo et ignoraut, quam pos-» sint defensionem et clipeum recipcre sup-« plicant et petunt a nobis, quod ipsos in w nostros cives et venetos recipiamus, cum i» ob hoc putent pericula quelibet evitare. n Considerata promptitudine et fidelitate v> ipsorum.—Vadit pars, quod eis fiat gratia quod sint et recipiantur in cives venetos » et gra liose cittadinantie venete beneficio « potiantur. 11 E qui si osservi, che non sono adoperate le solite formule, con cui solevansi ascrivere i forestieri alla nobiltà; qui si parla soltanto di cittadinanza. Perciò io sono d’avviso, che gli Onighi non siano stati ascritti con questa deliberazione del maggior Consiglio se non che alla cittadinanza veneziana e non alla nobiltà.