anno 1377. 451 • aperta la porta. Et entrali più de centocinquanta genovesi, venne • il cappellano del baylo per riceverli et intender da loro quello » dimandassero. Al quale essi genovesi diedero molle guanciale el » pugni nella faccia, dimandando dove era il prencipe di Cipro. » Il baylo udite tal parole venne verso loro, dicendo: Signori che » domandate voi ? Questi non sono atti cortesi dal canto vostro. » Li consiglieri et patroni genovesi assalirono il baylo inettamente • ben con mal animo squamandoli le veste, et gli scingevano la » gola dandogli con le dila ne gli occhi et dicevano, porzaglia tra-» dilori dove è il prencipe? Il baylo s’¡scusava dicendo non saper » con verità cosa alcuna et soggiunse : Signori per amor de Iddio » guardale quello voi fate et almeno considerale, che io son in » questo regno per nome della Signoria di Venetia. Alhora geno-» vesi risposero : Che vale la vostra Signoria ? Veniremo a Vene-» lia con tre barche e pigliaremo voi et la voslra città et per » schiavi vi venderemo; con altre parole ingiuriose et vane. Dipoi » condussero il baylo avanti il loro armiragiio, il quale disse alli ■ suoi : Ponetelo in castello et cosi fu esseguilo con tutte le villanie » et vergognosi modi del mondo. Et insieme condussero in castello » messer Marco Morosini, il fameglio del baylo. Et il suo capellauo » cosi ferito coni' era condusscno sino sotto la corda del tormento. » 11 baylo et gli allri stettero cosi reteuuli lulla la nolle con gran-» dissimo incommodo delle persone loro. La mallina seguente il » baylo, il quale non era in alcuna colpa, et parimente gli altri » lurono relassali. Ritornato a casa vide quella esser lulla saccheg-» giata per valuta de bisanti quarantamila et più. Onde subito » scrisse a Venetia narrando quel era seguilo el supplicando a » farne pronta et gagliarda provvigione per la indennità loro. • Il senato veneziano, venuto in cognizione di così enorme violazione del diritto delle genti, nella persona stessa dell’ ambasciatore suo, deliberò di mandare a Genova Marco Moro, procuratore di san Marco, onde chiedere a quella repubblica soddisfazione dell’ insulto e risarcimento dei danni. Promisero bensì i genovesi