anno 1222—1225. 235 » ser Basilio Abramo, » ser Giovanni Lungo da san Tommaso, » ser Tommaso Lungo, » ser Pancrazio Falier, » ser Barlolommeo Venier, » ser Filippo Pentali, • ser Agapito Franco, » ser Domenico Maran da san Simone apostolo. A queste dieci famiglie adunque, secondo il Sanudo, furono distribuite le trenta cavallerie, in cui furono divisi i novelli terreni dell’ isola ; e con siffatta misura si potè per qualche tempo ottenere, che se ne stessero tranquilli quei rivoltosi isolani, benché non vi fosse spento affatto lo spirito della discordia. Tuttavolta a meglio frenarli il doge Jacopo Tiepolo, il quale essendo stato loro duca ne conosceva l’indole e le passioni, persuase al governo di spedire un ambasciatore al greco Leone Gavallà, signore di molte isole nei dintorni di Candia, acciocché fosse stabilita una scambievole alleanza commerciale e politica ; acciocché la vicinanza di un principe della loro nazione, allealo in pari tempo ed amico dei veneziani, valesse a tenerli in freno e obbedienti. La quale alleanza fu realmente conchiusa : ce ne manca però il documento. Si sa non di meno, esserne siale le primarie condizioni, che i veneziani permettessero ai sudditi di Leone il traffico libero, sì in Candia, come nelle altre isole della repubblica in Levante, e concedessero loro, in una città di quell’ isola, chiesa, piazza e fondaco ; e che Leone dal canto suo avesse obbligo di mandare soccorsi di armi e di armati contro il Vatazo e contro i ribelli di Candia ogni qual volta ne fosse richiesto dal duca dei veneziani colà residente. Questa fu, per verità, 1’ estrema e più efficace determinazione, la quale valse, almeno per un più lungo tratto di tempo, a mantenere la calma, desiderata invano negli anni addietro. Ma si ripigli il filo del racconto ove lo si era interrotto ; ora, che, per non accrescere la confusione e l’incertezza, di cui ridondano gli storici e le vol. ». 30