anno 1^72. 399 veneziani ; vi si ragioni sopra, e si decida poscia con buona critica, se i veneziani siano stali sconfini dai bolognesi, o se ne siano stati invece i debellatori. Il Ghirardacci adunque ci dà notizia del fatto, cosi narrando (I) : « "Bolognesi adunque havendo ragunato un’esercito di » quaranta mila fanti (come afferma il Biondo nel libro decimo » ottavo dalle sue Ilistorie, et molti altri famosi autori (2) clic di » questa guerra scrivono ) passarono tosto a fortificare un castello » nella foce del Po, ( che nominarono di Primaro). Il che intcn- • derido i vinitiani, benissimo s’avvidero, che con questa fortezza » i bolognesi potevano assicurare ogni legno dal pagare un tributo » tale, et che anco facilmente potevano impedire il passo del mare ; • et però non volendo, che questa fortezza più olire di quello, che • all’ bora si trovava fosse munitaci fortificata, mandarono a’bolo-» gnesi ambasciatori, acciocché restassero da tale impresa et revo- • cassero li presidii ivi nuovamente posti, et rumassero la fortezza » riducendola a quello ¡stesso termine di prima (5) ; protestando » loro, che quando amichevolmente non lo volessero fare, eglino » erano forzati a ricorrer alle armi della loro formidabile potenza. » Ma conoscendo dalla intrepida risposla de’ bolognesi, che essi » non erano per acconsentire a cosa, che vinitiani sopra ciò desi-» derassero, et che erano deliberati et risoluti di perseverare alla (1) Ghirardacci Cherubino, Historia di Bologna, lib. VII ; pag. 217 dell1 ediz. di Boi. 1596. (2) Si vede, che anch’egli ne dubitava e che per assicurarne i lettori ha creduto bene di appoggiarsi all7 altrui testimonianza, quanto alla circostanza del numero di quaranta mila. Altri storici invece, che io ho esaminato, si accordano coi veneziani nel dire cotesta truppa formata di quattro mila uomini soltanto. (3) Da tutto questo racconto parrebbe doversi intendere di un grande castello, capace per quaranta mila uomini, e costrutto di pietre ó almeno di bastioni di terra, di terrapieni, con fosse ed altro ; ma invece, non solo i veneziani, ma gli stranieri altresì, ci nominano un castello di legno, e ce lo dicono piantato (dunque di nuovo, e non sopra un castello già esistente da prima ) sulla destra del Po, r> a rincontro v> dell' altro, che prima, non dopo come n scrissero alcuni, avevano i veneziani edi-w ficato a Sant1 Alberto. » (Frizzi, Mem. per la stor. di Ferrara, pag. 177 dell'e-diz. di Ferr. 1793. )