anno 1203. 109 salutavano festosamente i crociati siccome i loro liberatori. Ivi Tarmata fece sosta alcun poco. Ivi giunse loro la notizia della conquista della Puglia e del regno di Napoli, fatta da Gualtieri di Brienne, in brevissimo tempo e con sessanta soli cavalieri : e questa notizia infiammò di zelo e d’impazienza un gran numero dei soldati, i quali rammaricavansi di avere alla santa guerra preferito 1’ impresa della Grecia, e devialo così dalla loro via della Palestina. E giti stava per separarsi dal-1’ esercito un grande numero di cavalieri e per intraprendere un’altra direzione, che gli avesse portati allo scopo delle loro tendenze. « I » principali malcontenti, narra il Michaud (1), eransi ritirati in una » valle rimota, onde discorrere intorno ai modi di mandare ad ef- > fello il concepito disegno. Appena però i capi dell’ esercito ven-» nero informali delia congiura, loslo ogni sforzo adoperarono per • impedire le conseguenze che ne potevano derivare. 11 doge di » Venezia perciò, il conte di Fiandra, quelli di Blois e di Saint-» Poi, il marchese di Monferrato e parecchi vescovi, coperti di » gramaglie e facendosi portare dinanzi le croci, s'incamminarono » verso la valle ove stavano i malcontenti. Tostochè videro gl in- • fedeli compagni, clic stavano parlamentando a cavallo, scesero » di sella, e in atto supplichevole si avanzarono verso il luogo, in » cui tenevasi 1’ adunanza. Gli autori della congiura, loslochè vi- • dero venire alla lor volta i capi dell’ esercito e i prelati, inler-» rompono sull’ istante il consiglio, e scendono aneli’ essi dai loro » cavalli. Quando poi furono avvicinati, i principi, i conti e i vc-» scovi, prostrati ai piedi dei malcontenti e direttamente piangendo, » giurarono di voler rimanere colà prostesi finché i guerrieri, che » stavano per abbandonarli, non avessero rinnovato il giuramento » di seguitare 1’ esercito cristiano e di rimanere fedeli alle bandiere • della sacra guerra. » E qui sotterrando a narrare il maresciallo V illehardouin, dice, che * al veder eglino i loro signori, i loro più (i) Stor. delle Cnocluog. cil.