anno 1260. 325 al tesoro della basilica stessa di san Marco. Aggiunge il Weber (1), esservi chi sostiene, « che quel pezzo di marmo, che giaceva un • tempo sulla via tra Tiro ed Akri, sul quale per tradizione dicesi » aver Gesù Cristo predicalo, e che ora forma parte dell’ altare, » nella cappella del Battisterio di san Marco, appartenga alle cose » raccolte dal Tiepolo. » 11 quale comandante della flotta veneziana, a cagione di un certo moleggio, che gli era stato fatto da un suo compare pria di partire per 1’ Oriente, portò a Venezia anche un grosso masso di pietra tolto dal forte di Mongioia (2). Di questo masso fa menzione il Sansovino (3); e, secondo lui, doveva essere stato collocato presso il sottoportico della chiesa di san Pantaleone, dinanzi alla casa del Tiepolo : ma egli stesso dichiara, che ai tempi suoi non eravi più. Anzi, secondo la cronaca Sivos, avrebbe dovuto esservi stato scolpito sopra, per concessione del senato, la figura della nave ammiraglia, su cui dalla spedizione di Oriente era ritornato il Tiepolo vittorioso. CAPO XI. La chiesa dei Fmri eretta pei frati francescani. Circa quest’ epoca stessa, si può fissare 1’ erezione del grandioso tempio intitolato a santa Maria assunta, o santa Maria gloriosa, dei Frari; perciocché intorno a questo tempo ne fu posta la prima pietra. Di esso non devo astenermi dal dare alcune notizie. Sino dall’ anno 1227 erano giunti a Venezia alcuni frati del nuovo ordine religioso istituito da san Francesco di Assisi. Qui vi-veano di limosine, e traevano i loro giorni nelle orazioni e nel lavoro delle loro mani, sotto il vestibolo delle chiese, particolarmente di san Lorenzo e di san Silvestro : il giorno ammaestravano il (i) Veti, il Weber, luog. cit., pag. 379 (3) Venezia illustrata ; conlr. di san del -vol. I. Pantaleone. ( a) Crou. Sivos. rass. della bibl. Marc.