a in ivo 1268. 387 tutto esalta 1’ indicazione del Soràvia, il quale, nelle sue Chiese di Venezia (1), disse, avere questo doge fatto erigere di legno il ponte di Rialto, che anteriormente non esisteva ; perchè, se non esisteva piantalo sui pali, esisteva per altro appoggiato sulle barche, ed era sempre un ponte di legno, e che nominavasi similmente ponte di Rialto : ed anche del quartarolo lo si nominava, perchè vi si pagava il pedaggio appunto di un quartarolo. Circa il tempo del dogalo dello Zeno, ci fa indire sapere lo storico Marin Sanudo, che nell’ anno 1267 quelli di Capodislria invasero il territorio di Parenzo ; ma i parenlini, postisi sotto la protezione del comune di Venezia, ottennero assistenza e difesa ; sicché i giustmianopolilani dovettero cessare dal recare ad essi-mo-lestia. A Parenzo mandarono i veneziani un podestà, che ne fu il primo : egli era Giovanni Cappello. Ed anche ci dà notizia il medesimo storico, essere accaduto in Venezia un tumulto considerevole, di cui per altro non ci determina il tempo : ce lo racconta colle parole che qui trascrivo : « A Venezia fu accresciuta la ina- • cina e duplicato il pagamento per ritrovare denaro per le guer- • re.- Le imposizioni male si potevano riscuotere, e il popolo im-» paziente e non solito ad avere angarie, si sollevò, facendo sedi- • zione. E alcuni corsero al palazzo del Doge e di quelli ch’avea- • no messo la parte di tal macina. E il doge a questi tali usò buo-» ne parole e tanto fece che gli acquietò, che già volevano scorrer » la terra danneggiando ecc. Ma cessalo il tumulto, medianti » etiam i capi delle contrade, poscia il doge col consiglio fecero » prendere alcuni di detti capi a cagione di tal sedizione, e quelli » furono fatti appiccare alle colonne che sono appresso la chiesa • di san Marco. I quali furono un Nicolò Bocco e un Giovanni di • Candia e alcuni altri. E acciocché il popolo stesse più contento, » fu rivocata la detta parie della macina. • Ho voluto io raccontare questo fatto colle parole medesime del Sanudo, acciocché si (i) Tom. I, pag. 19.