ANNO 1260 549 ambasciate; e perchè il Gran Signore vedeva ch'egli apportava tante novelle, e che adempieva sì bene gli affari per cui Io aveva inviato, tutte le legazioni più importanti e le più lontane a lui affidava: e amavalo ed onora vaio in ogni maniera, e sempre al suo fianco lo teneva, del che gli altri baroni avevano grande invidia. E per queste cagioni clic messer Marco seppe più cose di quelle contrade che altri sapesse mai. » Ma lasciamo per ora il veneziano viaggiatore, perchè se volessimo tener dietro alle sue azioni colà nella Tartaria, tropp’ oltre ci allontaneremmo cogli anni delT epoca storica, che ci trasse a seguirlo in quelle rimole regioni. Da lui adunque e della Tartaria rivolgiamo lo sguardo, e fermiamolo agl’ importanti avvenimenti della nostra repubblica. CAPO XIV. Perdita di Costantinopoli occupata da Michele Paleoloyo. La tregua conchiusa per la mediazione del papa Alessandro IV tra i genovesi e i veneziani, fu di ben corta durata. Perchè, sebbene questa dovesse continuare cinque anni, i genovesi tuttavolta la ruppero col farsi partigiani dei greci e col cooperare alla perdita dell’ impero latino di Costantinopoli. Ne aspettava con ansietà l’opportuna occasione il greco Michele Paloologo : le precedenti discordie delle due nazioni gli e la porsero, ed egli ne approfittò. I soli, che avrebbero potuto essergli di ostàcolo, sarebbero forse stati i turchi; ma neppure di questi ebb’egli a temere, perchè, occupati in altre parli a difendersi contro le irruzioni dei tartari, che desolavano le più belle provincie dell’Asia, non rimaneva lor tempo ad intraprendere l’offensiva contro i disuniti cristiani. Questo pertanto fu il bel momento pei greci, onde compiere nella Romania la rovina del partito latino. Ho già narrato altrove, che Vatazo imperatore di Nicea era