358 LIBRO Vili, CAPO XII. esistevano in Venezia : basta clic io mi limiti a dire brevemente di quelle sei, che Scuole grandi si nominavano, a cagione della loro magnificenza e ricchezza, e dei privilegii che godevano. Prima di tutte ci si presenta quella, che portò il titolo di Scuola di Carità, circa la quale un’ antica cronaca, sotto Tanno 1260, cosi ci narra: » Molti di Venezia fra loro fecero una fraterna e ridotti assieme a » di 6 novembre nel giorno di san Leonardo, colT assenso del do-» minio di Venezia e di papa Urbano IV T istituirono nella con-» trada di san Leonardo e 1’ intitolarono Fraterna, ovvero Scuola • di Carità, imitando molte costituzioni, che per san Domenico fu-» rono date a certe fraterne, eh’ egli levò nella città di Pisa, e fra » loro fecero molle istituzioni ecc. » Questa confraternita partì in seguilo da san Leonardo e fissò la sua sede nell’ isola della Giu-decca, erigendovi un piccolo oratorio intitolato all’ apostolo san Jacopo maggiore. Alquanti anni dopo, lasciò anche questo luogo, acciocché vi piantassero la loro chiesa e convento i frati servili, e passò a stabilirsi presso la chiesa di santa Maria della Carità, sopra un pezzo di terreno, che nel 1544 ottenne da quei canonici regolari. Là rimase poscia sino alla sua soppressione, che avvenne negli anni primi del presente secolo ; e di là trasse anche il suo nome, o piuttosto se J1 confermò, di Scuola della Carità. Cresciuta per le rendite e moltiplicata nel numero dei confratelli, non che ingrandita nella sua estensione ; anzi, erettovi nel 1411 un ospitale a ricovero de’ suoi confratelli poveri ; fu innalzata, per decreto del senato, al grado di scuola grande, e come tale continuò ad essere, finché la straniera rapacità la soppresse e le tolse tutte le pingui rendite. La seconda scuola grande fu quella di san Giovanni evangelista. piantata 1’ anno 1261 nella chiesa di sant’ Apollinare, e di là trasferita nel 1507 ov’ è tuttora la chiesa intitolata al suddetto santo evangelista. Esisteva colà un ospitale della famiglia Badoaro, sotto la medesima invocazione ; ed ivi i confratelli coll’ assenso dei Badoaro si stabilirono. Anzi nel 1540 Geremia Badoaro concesse loro