anno 1260. 335 commenda alla famiglia Lippomano; finché nel 1592, divenuto vacante per la morte di un Pietro Lippomano, il gran maestro dell’ ordine ; che lo era allora 1’ arciduca d’ Austria Massimiliano, eletto re di Polonia ; credette di suo diritto il darne la commenda a chi meglio gli fosse piaciuto, e ne stabilì perciò priore il conte Sforza di Porcia. Ma il senato veneto ricusò di concederne il possesso: si litigò lungamente: in fine, vi entrò mediatore tra l’Austria e la repubblica il pontefice Clemente Vili, il quale stabilì, che a condizione di pagare all’ ordine teutonico una determinata somma di denaro, il veneto monastero della santissima Trinità andasse soppresso e la chiesa e le contigue fabbriche fossero assegnate per la fondazione del seminario dei cherici, a tenore dell’ obbligo imposto ai vescovi dal concilio di Trento. Anche i frali carmelitani ottennero in questo secolo chiesa e convento. Non si sa da quanto tempo addietro soggiornassero in Venezia ; certo è, che la chiesa, la quale tuttora sussiste, e il convento che vi abitavano, oggidì per la massima parte diroccato, ebbero principio nell’ anno 1286. Non so di quanta autorità possa riputarsi la testimonianza del Mondini, il quale racconta (1), essere stali condotti a Venezia dall’ Asia alcuni di questi religiosi nell’ anno 1125 dal veneziano Giovanni Zancarolo, ed essere siati collocati in un angusto tempio e romitaggio. Vetlor Sandi e Flaminio Cornaro avvertono invece, essere più verisimile, che quest’ordine illustre sia stato introdotto a Venezia verso la fine del secolo XIII ; e perciò allora soltanto, che fu loro concesso il luogo di fabbricare la chiesa o il convento summcnlovati. Per le monache furono eretti in questo secolo sei chiostri, compreso quello, che nominai, de’ santi Biagio e Cataldo, in sull’estremità dell’ isola della Giudecca. Primo di essi nominerò quello, che il doge Pietro Ziani, ad istigazione del cardinale Ugolino, vescovo di Ostia, legato del papa Onorio III, fabbricò nell’ angolo rimoto (i) Francesco Mondini, nel libretto intitolalo Carmelo il favorito.