ANNO 1205. Ili sormontavano, monstravanla qual fu veramente la regina delle città. I capi della spedizione scesero a terra, e passarono la notte nella badia di santo Stefano. AH’ indomani, il doge e i baroni fecero spiegare sugli alberi della flotta tutti gli stendardi dell’ esercito ; e gli scudi e le armi gentilizie dei conti e dei cavalieri furono collocali in ordine sul bordo delle navi, secondo 1’ uso di que’ tempi, onde mostrare la pompa militare dell’ Occidente, e rianimare nel petto dei guerrieri il valore dei loro antenati. Spirava per buona ventura un propizio vento, di cui profittando il veneziano condottiero, diede alla flotta il segnale della partenza per inoltrarsi nel canale del Bosforo. Stupendo e spaventoso spettacolo ! Passarono le navi veneziane accanto alle mura della citlà spettatrice dell’ inaspeltalo arrivo di tante forze; nè sapevasi, se per combattere o per fare maestosa pompa di sè. Dall’allo delle torri erano intanto scagliali e dardi e sassi, a cui nessuno degli occidentali rispose, benché, come dice il Villehardouin, » nessuno « vi fosse cotanto audace, a cui non palpitasse il cuore ; giacché * non mai s’ era falla un’ impresa sì grande. » Enlrali adunque nel Bosforo i veneziani navigli, si schierarono in faccia alla riva asiatica del canale. Le truppe vi sbarcarono, vi saccheggiarono Calcedonia, vi piantarono gli alloggiamenti nelle deliziose ville del greco imperatore. II vecchio Alessio, al vedere porsi in ordine militare sotto i suoi occhi un sì formidabile e risoluto esercito, senza potergli o sapergli opporre proporzionata resistenza; intimorito senza voler deporre il suo fasto; inviò ambasciatori al campo, dei quali era capo un italiano, che nominavasi Rossi, e fece chiedere ai duci di quel-1’ esercito, — con quali intenzioni si fossero colà accampali. Se vi si erano condotti per semplice e sincera brama di compiere un voto e liberare Gerusalemme dal giogo degl’ infedeli, l’imperatore Alessio applaudiva ai lor pietosi disegni ed era pronto a secondarne coi suoi tesori 1’ impresa : ma se avessero ardito di penetrare