126 LIBRO V, CAPO X.UT. ■ sia colpito di scomunica. L’imperatore, per parte sua, è in « obbligo di giurare che gli alti e i doni clic saranno stali fatli, ver-« ranno tenuti da lui come irrevocabili, giusta lutto ciò eli’ è stato « qui sopra menzionato: che se al presente trattato sarà necessario « l’aggiungere o il levare alcuna cosa, sarà in nostro potere e fa-« coltà di farlo coll’ assistenza dei nostri sci consiglieri unitamente « al dello signor Marchese, egli pure coll’ assistenza de’ suoi sci « consiglieri. Dall’altra parte detto signor doge non potrà prestar « giuramento all’ imperatore per alcun servigio, per alcun feudo « o privilegio clic potesse accordargli; ma quegli o quelli eli’ egli « delegherà intorno alle cose clic lo riguardano, faranno giura- * mento, di prestare all’ imperatore ed all’uopo, che sarà richiesto « conformemente a quanto è menzionalo qui sopra. Dato 1’ anno di « grazia 120^, il giorno settimo del mese di Marzo. Con questo trattato gli esercili occidentali dividevano tra di loro l’impero greco prima di conquistarlo, c v’ imponevano leggi prima di averne abolito le sue. Affidati pcrlanto al proprio coraggio, nè dubitando punto della vittoria, si accinsero animosamente all’ assalto. CAPO XXIV. Conquista di Costantinopoli. Non vi fu questa volta disparità di opinioni tra i veneziani e i francesi circa il modo e il punto d’incominciarne l’impresa. Col-l’esperienza loro avevano conosciuto i francesi, doversi preferire al proprio il savio consiglio dei veneziani, i quali volevano si desse 1 attacco alla cillà dalla parte del mare. E ben se l'aspettavano i greci da questo lato, e vi si erano apparecchiali. Tutto 1’ esercito s‘ imbarcò sulie navi, il di 8 aprile dell’ anno 120^1 : all’ indomani, appena apparvero i primi raggi del sole, la flotta attraversò il golfo e si distese di rimpetlo alle mura, per