84 LIBRO V, CAPO XIII. » piicalo il numero degli empi loro compagni, si sono impadroniti » di Gerusalemme ove posò il corpo del nostro Salvatore ; e tutte » le altre citta e castella, all’ infuori di alcune, sono cadute in loro » potere, la qual cosa non deesi da noi attribuire all’ ingiustizia del » giudice che punisce, ma bensì piuttosto all’ iniquità del popolo » che 1’ ha offeso, giacché noi leggiamo nelle sacre carte, che al-» lorquando il popolo si convertiva al Signore, un solo uomo ba-» stava per combatterne mille, e due per respingerne 10 mille. Di » fallo, se Iddio 1’ avesse voluto avrebbe ne’ suoi profondi giudizii » vendicata la di lui ingiuria ; ma egli per avventura ha amalo » meglio di melerei alla prova e d’insegnare ai cristiani siccome » colui il quale conosce o va in traccia del Signore, colui che pro-» fitta con giubilo del momento di penitenza che gli viene offerto » prende 1’ armi e lo scudo per correre a difendere il suo Dio. » Sebbene parecchi principi, come sarebbe a dire l’imperatore dei » Romani, i re di Francia e d’Inghilterra, non che duchi, marche-» si, conti e baroni in gran numero ed altri parecchi abbiano presa » la spada della fortezza per liberar la Terra santa ; però non es-» sendo stati tra di loro bastantemente concordi, hanno ollenulo • soltanto dei leggeri vantaggi in quella contrada. Per conseguen-» za é piaciuto al Signore d’ispirare a voi illustri principi Baldo-» vino di Fiandra e Tibaldo palatino di Troyes, Lodovico di Blois • e di Clermont ed a parecchi altri nobili personaggi, il disegno » d’ ornarvi del segno della croce ed armarvi por la di lei difesa » contro degli infedeli. Dopo aver adunque fatti i maturi e conve-» nienti riflessi, nè vedendo altra maniera più sicura onde ajutar » la Terra santa e domar 1’ orgoglio de’ nemici che di farvi com-» pagni a noi colla protezione del Signore, onde di concerto ado-» perarvi in questa impresa : al qual oggetto, voi ci avete mandato » i nobili uomini Conone di Bettune, Giuffredi ¡Maresciallo (I), » Giovanni di Friaise, Allardo di Maqueriaux, Milone di Previno e (i) Egli è il maresciallo di Sciampagna, Giuffredi Villehardouin, il quale scrisse la storia di questa crociata.