28 unno r, capo iv. compiuta 0011 (anta pompa, accresceva all’apparato magnificenza e splendore. Il doge Sebastiano Ziani, arbitro c mediatore tra le due primarie potenze della cristianità, non era mai più comparso con tanta gloria. Se Venezia non avesse fatto altro per i papi, ciò solo avrebbe dovuto bastare perchè i papi non si prendessero a petto qualunque torto, che da Venezia avessero potuto sostenere in appresso. Comparve finalmente Federigo: tutti gli occhi di quella innumerevole moltitudine erano fissi sopra di lui, e un silenzio universale annunziava il momento della più grande aspettazione. Tosto-ché egli fu a vista del papa, depose il manto imperiale ed ogni ornamento della sua maestà, ed inoltratosi sino al soglio del vicario di Cristo, si prostese umiliato a baciargli i piedi. Lo storico Obone di Ravenna, scrittore contemporaneo non solo, ma testimonio altresì dei fatti che narra, giunto a questo punto di storia, aggiunge, senza per altro rendersene mallevadore, che Alessandro abbia posto un piede sulla testa dell’ imperatore, pronunziando le parole del salmo : Camminerò sopra l’ aspide e il basilisco, e conculcherò il leone e il dragone. Al che rispondessegli Federigo, essersi umilialo a rendere quell’omaggio: Non a te, ma a Pietro; e che il pontefice soggiungesse : Ed a Pietro ed a me. Checché ne sia di quest’ atto, su cui più innanzi mi dovrò trattenere e di cui dovrò esaminare la verità, certo è che il papa, dopo 1’ umiliazione di quel monarca, lo alzò di terra, e gli die’ in sulla fronte un bacio di pace. Presolo quindi amichevolmente per mano, lo condusse nel tempio sino allo aitar maggiore. Ivi il papa celebrò solennemente il sacro rito e di sua mano comunicò Federigo, in attestato di riconciliazione e di pace. Tali sono le circostanze della venuta, di Alessandro III e di Federigo Barbarossa in Venezia. Interessa ora, che ne confermi la verità, recando gli innumerevoli monumenti, che ce ne assicurano : e contraddicendo, colle ragioni e colla critica alla mano, alle opposizioni di quelli che ne alterano e ne escludono le principali circostanze.