AN50 1253—1256. 305 Mollissimi de’ privati cittadini vi si ascrissero : e dallo altre isole eziandio c dalle terre circonvicine accorsero in buon numero ad arruolarsi sotto le veneziane bandiere quanti avevano in abbominio quel feroce tiranno. Cosi in brevissimo tempo si vide raccolto un esercito formidabile, pronto ad attaccare le agguerrite soldatesche di colui, che infestavano le contrade d’ Italia d’ intorno all’ Adige, al Po, al Mincio, al Brenta. Fu stabilito un podestà pei fuorusciti di Padova ; e ne fu eletto il veneziano Marco Qucrini. II comando dell’ esercito fn affidato a Marco Badoero (1). Reggeva in Padova un nipole di Ezzelino, il quale nominavasi Anscdisio od Engidisio Guidolto, e in nome di lui esercitava aneli’ egli le più orrende crudeltà. Costui, tostochè ebbe notizia dei preparativi dei veneziani e degli altri popoli collegati, fece quanto più potè per impedire 1’ ingresso dell’ armata nemica nel territorio padovano, prese le più diligenti precauzioni, le quali poscia riuscirono per la maggior parte a discapito suo. Fece divergere le acque del Brenta e del Baccbiglione, acciocché i veneziani non potessero navigare verso Padova pei consueti canali, e andargli addosso colle loro forze : presidiò di genti e di bastioni i castelli di Bovolenta e di Concadalbero : circondò di profondissima fossa la terra di Conselve, e munì tutti i porti e tutte le vie, che potevano dare ingresso al nemico. Osserva qui il Verci, al proposito di tanti preparativi fatti da Engidisio, senzachè personalmente vi accorresse a dirigerne la difesa lo stesso Ezzelino, e dice : « Convien dire, che * Ecelino avesse una grandissima fiducia nel valore e nella dire- ■ zionc di suo nipole Ansedisio, poiché una tempesta così fiera che • sovrastava al padovano non lo mosse punto dalla sua impresa di » Mantova. Parve, che in questo incontro egli non si dirigesse colla » solila sua prudenza, nè gli astrologi gli pronosticarono il vero, » quantunque, secondo quello che scrivono Rolandino e il monaco (i) La maggior parie degli scrittori ci il Dandolo invece ne dica Tontmasino Giu-nomina generale supremo dell1 armala di stiniani. Ved. il Verci, Stor. degli Eceli-questi crociati il suddetto Badoero, benché ni, Venezia 18/ji, pag. 204 del voi. 111. voi,. n. 39