166 LIBRO VI, CAPO Vili. » si potè ella ottenere; nè l’ignorarsi in qual modo ella venisse » tra noi, può dar altrui argomento per negare la sua venula : spe-» cialmente essendo andate perdute nell’ incendio dell’ anno 1258, » ed in altri posteriori, tante vecchie carte, le quali si conserva-» vano nell’ antico santuario della basilica di san Marco. E perciò » lo stesso Du-Cange, dopo avere in due luoghi parlato della lettera » scritta da Baldovino ai cisterciensi, soggiunse, che v’ ha motivo » di credere, che ciò che in essa si legge intorno al destino di quel-» 1’ Ancona non sortisse il suo effetto ; tanto più che le parole di • quel monarca nuli’ altro possono dimostrare, se non che fosse » tale allora l’intenzione dei francesi, ma non già eh’ ella venisse » eseguita. Nella qual sentenza ancora più mi conferma il vedere, » che tra gli scrittori cisterciensi non v’ ha chi accenni quell’ im-» maginc essere stata mai recata alla badia di Cistercio e che lo » stesso Manriquez, il quale pur parla di essa, non fa alcun motto » ne’ suoi annali di questo dono di Baldovino : come non ne fa nep- • pure Alberico, che la descrive, come vedremo, e che pur era » monaco di quell’ ordine. Confesso, che il voler tra queste conget-» ture ed allre molle, che addur potrei, appigliarsi all’ una più che » all’ altra, e tenerla per certa ed indubitata sarebbe pazzia, men-» tre mancherebber le prove per sostenerla. Ma ciò non fa, eh’ esse » prese tutte all’ insieme non siano di grande peso a convalidare la » tradizione de’ veneziani : mentre, se non mostrano come avve-» nisse la cosa, mostrano almeno come potesse avvenire, e fan veli dere, che le opposte difficoltà non giungono a dimostrare impos- • sibile, ciò che da’ nostri come vero ed indubitato venne per sem-» pre tenuto. Forse il tempo, il quale è miglior maestro d’ ogni » altro, potrà scoprire qualche monumento, che tutto apertamente » rischiari e meglio ancora confermi alla nostra città il possedi-» mento di quel tesoro. » Nel progresso di questo giudizioso ragionamento, il dotto scrittore notò, che non fu permesso ai veneziani di portar seco la immagine Odigetria, sebbene 1’ imperatore Arrigo l’avesse loro do-