Alino 1216. 207 soddisfazione colle armi. Si conosca da ciò, quali insigni politici vantasse a que’ tempi la padovana sovranità. Ma, sia che conoscessero troppo meschine le proprie forze per misurarsi a combattere con una nazione, che aveva saputo far tremare 1’ Oriente; sia che intendessero di voler rendere più solenne e più ampia la loro vendetta sui veneziani : cercarono di avere seco loro confederali nell’ impresa, che macchinavano, altresì i trevigiani, perciocché offesi essi pure dai veneziani nella violala ospitalità e nel turbato divertimento. Nè fu difficile il trarli al loro consiglio ; essendoché i popoli confinanti all’ invidiata città di Venezia, tanto più erano gelosi di qual si fosse apparenza di lievissimo torlo, quanto più erano deboli e piccoli. Anche il patriarca di Aqui-leja entrò nella lega; se non col somministrare soldati, almeno col fomentarne la rabbia; perchè aveva aneli’ egli i suoi antichi rancori : e ognuno cercava alla sua volta il momento di far valere le proprie ragioni. S’intraprese pertanto la più strana guerra, che la storia abbia forse giammai registrato nelle sue pagine. S’incominciò, secondo il barbaro costume di quell’ età, a promulgare una legge di rappresaglia, per cui non cravi cosa del nemico, la quale potesse essere immune da insulto. Le truppe delle due città si unirono quindi in un corpo d’ armata : entrarono nel territorio veneziano : lo saccheggiarono : e piantarono il loro campo dinanzi alla famosa torre delle Bebbc, clic in altro tempo era stala tanto funesta ai padovani, per una non dissimile loro millanteria (1). Non s’ avvidero gli sconsigliati, clic il terenno, su cui s’ erano piantali avrebbe potuto, quando meno se l’immaginavano, andar soggetto ad una repentina marca : e lo fu realmente. Era in sul finire del marzo o in sull’ incominciar del-l’aprile, e una gagliarda fortuna di silocco ingrossò il mare per guisa, che il campo dei padovani ne rimase allagato. I veneziani; che già al primo annunzio, loro dato dal castellano delle Bcbbe, (i) VeiL nel cap. IX del lib. VI, alla pag. 439 del voi. 1.