42 MERO V, CAPO VII. scrittore delle vite e degli atti dei papi, nel secolo XIV, quasi du-gent’ anni dopo la pace di Venezia. Anche il Muratori, benché avverso alle storie veneziane, collocò questo scrittore del seco- lo XIV tra i molti da lui pubblicati delle cose d’Italia e 1’ intitolò : Cardinalis de liarrayonici vitae summorum pontificum ; e tra queste vedesi anche la vita di Alessandro, tale e quale avevaia pubblicata prima il Baronio col titolo misterioso di Atti di Alessandro III, scritti da un anonimo contemporaneo e presente ai fatti. Ed ecco smascherata 1’ infedeltà del Baronio, del quale dovrò parlare più innanzi. Resta ora che si dica del salernitano arcivescovo Romualdo, cui sappiamo essere stato veramente presente e tra i primi al congresso della pace in Venezia nel H77, in qualità di ambasciatore del re di Sicilia. Ma che perciò ? S’ egli, testimonio oculare, tace cotesti fatti, li raccontano però gli altri testimonii oculari, che ho commemorato, e li testificano solennemente i pubblici monumenti, che nel precedente capitolo furono da me enumerati, sui quali alcune altre brevi parole aggiungerò alquanto più avanti. Intanto mi fermerò a dire qualche cosa sulla fede, che si può prestare, non all’ arcivescovo Romualdo, il cui nome é venerabile presso tutte le storie, ma alla cronaca che ne porta il nome. Mi sia guida in questa indagine il dotto Marini, nella sua dissertazione apologetica sopra siffatto argomento (1). Egli pertanto così ne parla : « Ha larghissimo campo da dubitare chi esamina se Ro-» mualdo sia mai stato scrittore. Non fu, come scrittore, noto a Si-» gonio accuratissimo indagatore di preziosi documenti : non a » Leandro Alberti, che fu a Salerno nel ISSO per rintracciare » antichi codici : non a Facello Androfissi, il quale fece un cata-» logo de’ siciliani scrittori : non a Falcando, che scrisse le cose * di Sicilia. Nessuno storico prima del Baronio ha saputo che vi (i) Marini, Uissert. sulla verità dei fatti, a cui ha relazione l’iscrizione di Sal-vorc ; cap. in. pag. io.