anso 1275. 433 So, che il Darù discorre a lungo su tale argomento, e nega ai veneziani il diritto d’imporre e di esigere gabelle sulle mercanzie, che navigano nel Golfo ; ma il Darù poco dopo confuta da sé stesso la propria opinione con argomenti di fatto ; ossia coll’ esercizio reale di un tale diritto, riconosciuto anche dagli altri stati inferiori, ogni qual volta volevano ottenerne libero il passaggio. Egli stesso confessa, che sono frequentissimi gli esempi di domande fattene alla repubblica. Dunque un tale diritto, checché ne pretendessero gli anconitani, era autenticato col fatto dagli altri abitatori di ambe le coste dell’ Adriatico. Ma su ciò non occorre che io mi fermi più a lungo. CAPO XXXI. Morte del doge Lorenzo Tiepolo : gli è sostituito Jacopo Contarmi. • Dopo la sentenza dell’ abate di Narvesa, stettero cheti gli anconitani finché visse il papa Gregorio X, a cui non volevano far dispiacere ; non erano per altro conienti di quella, erano bensì risoluti di far valere o presto o lardi le loro pretensioni colla forza delle armi. In questo intervallo di tempo, avvenne la morie del doge Lorenzo Tiepolo, dopo otto anni e ventiquattro giorni di dogato : egli morì addi 16 agosto 1275, non già 1274, né durante le guerre accagionate dal diritto di navigazione, siccome disse, colla sua consueta inesattezza, il Darù. Non nel 1274, perché neH’archivio si trovano atti e documenti, col nome di lui anche nel 1275: non durante le dette guerre, perché gli storici di Ancona ci assicurano, egualmente che i nostri, non avere incominciato quelle se non che dopo la la morte del papa Gregorio X, e perciò dopo il giorno 10 gen-naro 1275. I correttori della promissione ducale, eletti, secondo l’uso introdotto, per esaminare se vi fosse cosa da aggiungere o da vol. ii. 55