254 I.IBRO TU, CAPO XIII. essere possibile, che ivi fossero stati creili da prima oralorii nè conventi ; ned esservi di tulio ciò la più lieve traccia nelle antichissime cronache veneziane; e quindi conchiude non potersi prestare fede veruna ai pretesi documenti di quel convento, i quali siffatte cose ci narrano. Tuttavolta egli confessa, doversi ammettere, per certissimo, che il santo fondatore dei domenicani sia venuto a Venezia per trattare di gravi inleressi della Chiesa cattolica e del suo istituto religioso col cardinale Ugolino, legato apostolico in questa città; che prima assai della donazione fatta loro dal Tiepolo, i domenicani avessero soggiorno in Venezia, venutivi dopo la morte del loro santo istitutore ; e lo avessero presso alla chiesa di san Martino, siccome apparisce da alcuni documenti del 1228; che il doge Jacopo Tiepolo, considerati gii esempi di virtù con che si guadagnavano quei frati la stima e l’effetto della città, e giudicandone opportuna la dimora per lo pubblico bene, abbia fatto proposta in senato e il senato abbia decretato di conceder loro « uno spazio di terreno » allagalo ancora dalle acque, posto nei confini della parrocchia di » santa Maria Formosa » —; e che di questo finalmente sia stato posto in pieno ed assoluto possesso, con solenne istromento del giugno 1254, il frate Alberico priore, co’suoi religiosi, acciocché vi potessero fabbricare il convento e la chiesa. Sotto quest’ anno pertanto se ne segna la fondazione, benché non cosi presto se ne siano cominciati i lavori. Il prosciugamento dell’acqua, che ne copriva il terreno, e la difficoltà di ridurlo opportuno all’uopo, impedirono, che se ne ponessero le fondamenta prima dell’anno 1246; e soltanto nel 1293 potè la fabbrica essere ridotta in grado di accogliere il capitolo generale dell’ ordine, colà radunato dal maestro generale Nicolò Boccassino, che fu poi papa Benedetto XI. La fronte per altro del tempio non fu murata se non che nel 1551, ed allora vi fu collocato il sepolcro del doge Jacopo Tiepolo, secondo eh' egli stesso aveva desideralo. Il chiostro per altro fu condotto a termine assai prima del tempio, il quale non Io