kìk L1BK0 VII!, CAPO XXVIII. dall’ una parte e dall’ altra ; — per le gabelle o dazi sopra gli alberi, la legna, i remi ; —- per le misure da prendersi circa le imposizioni o tributi da doversi pagare dai mercatanti di Belluno e di Feltre ; — per alcune compensazioni, che i veneziani esigevano dal comune di Treviso, in causa di depositi o pegni affidati nelle mani di persone di quella città ; — per la linea di confine scambievole da rispettarsi inviolabilmente ; — e per altre simili particolarità. Tuttociò forma il contenuto della prolissa carta o documento, che nominai, e che ha la data del 1270, Indizione XIV. Non più per questa, bensì per un’ altra cagione insorsero, tre anni dopo, nuovi argomenti di discordia tra Venezia e Trevigi ; del che ci conservò memoria il Bonifaccio (1) colle seguenti parole : • Appiccatosi il fuoco in Mestre, che abbruciò quasi tutto il • castello, arse fra 1’ altre una casa di Tomaso Quirini ; il quale » pretendendo che la comunità di Trivigi fosse obbligata a pagar-» gliela, ne volendo i trivigiani ciò fare, furono in Vinegia tratte-» nuli alcuni cittadini di Trivigi, sotto nome di Bipresaglie ; ed * all’ incontro furono intromessi da’ Trivigiani gli stabili de’ Vene-» ziani, eh’ erano in questo territorio ; e tuttavia esacerbandosi » 1’ odio scambievolmente, fu per opera di Lorenzo Tiepolo doge » nel settanta quattro posto fine a queste discordie. » Poco importava, che io ricordassi questo incidente, non del lutto relativo alla nostra storia : tu Ila volta ne ho voluto fare parola per la stretta corrispondenza, che incominciò più tardi tra la contigua terra di Mestre e la città di Venezia. CAPO XXIX. Altri sconvolgimenti interni ed esterni. Ci conservò memoria il Sanudo di altri avvenimenti, i quali appartengono a questa medesima età, ed io non devo lasciare qui (i) Nella Storia di Trivigi, luog. eit., pag. 23o.