ANNO 1177. 17 » 11 dello pealone però dovrà esser fornito a gala colle miglio-» ri coperte e coi barcajuoli vestiti delle regie ducali divise, sopra » di che il magistrato delle Rason vecchie ne assumerà l’ispezione, » onde correggere l’invalso disordine di spedirsi con forniture la- * cere e senza alcuna divisa, quando ne’ documenti sino all’ anno » 1700 si legge, che il pealone per monsignor patriarca doveva » esser coperto con felze di panni d’oro. » Per il di lui ricevimento, in luogo dei monaci sarà obbligata » di portarsi ogni anno al Lido nel giorno della funzione una delle » nove congregazioni del clero veneto per turno, cominciando nel-» 1’ anno presente da quella di san Michele Arcangelo, denominala » di sant’Angelo, che in quest’anno ha il luogo anziano nelle pub-» bliche processioni, e così successivamente colle regole del turno, » onde quei sacerdoti, consistenti nel nnmero di quaranta circa, ve- * stiti con colta e stola solenne della rispettiva congregazione ; a » riserva dell’arciprete, o, legittimamente questo impedito di chi » farà le sue veci, il quale dovrà essere con cotta e piviale corri-» spondente al giorno della funzione, e secondo le rubriche della » chiesa, debbano tutti fare colle loro insegne l’incontro a monsi-» gnor patriarca al suo arrivo al pontile, e così pure accompagnar-» lo nel suo regresso al peatone collo stesso modo che si praticava » dai monaci, dovendo però la congregazione medesima dall’arrivo » sino alla partenza cedere al capitolo de’canonici il posto di pre- * cedenza che loro compete. » Inoltre saranno tenuti i sacerdoti tutti di essa congregazione » ad unirsi col vescovo suffraganeo che sarà destinato da monsi-» gnor patriarca per fare l’incontro all’arrivo del serenissimo in » chiesa, con questo però, che l’arciprete, o chi farà le sue veci, * debba deporre il piviale e servirsi della sua stola, non essendo » conveniente altro piviale in quell’ occasione alla presenza del » vescovo. • E come per la partenza de’ monaci la chiesa è sprovvista di » messe necessarie al concorso di tanta gente, così i sacerdoti della voi,, ii. 3