amo 1177. 63 » Renderà vera pace ad Alessandro c a tutti i successori di » esso e a tutta la chiesa romana. » Quanto possedè o tiene, sia dominio od altro, cui aveva la » chiesa romana, ed egli o da sé o per mezzo altrui le tolse, lo > restituirà di buona fede : salvo ogni diritto della chiesa romana. » Ed altresi, le presterà assistenza a conservarsi i possedimenti » che le restituisce. » L’imperatore e il pontefice si aiuteranno a vicenda per con-» servare 1’ onore e i diritti della chiesa e dell’ impero : il ponle-» fice, come padre benigno verso il divoto e carissimo figliuolo c » imperatore ; l’imperatore, come divoto figliuolo e cristianissimo » imperatore verso il diletto padre reverendo e vicario del beato • Pietro. » Le cose tolte agli ecclesiastici, nel tempo dello scisma, o per » occasione di esso o senza ordine giudiziario, dall’ imperatore o » da’ suoi, saranno loro restituite. » L’imperatrice Beatrice riceverà il papa Alessandro come • cattolico e venerabile pontefice. Il re Enrico, loro figliuolo, simil-» mente lo riceverà e presterà a lui e ai suoi cattolici successori la » dovuta riverenza, e collo stesso giuramento si obbligherà, con » cui si lega l’imperatore. » Federigo imperatore e il re Enrico suo figlio, renderanno » veracemente la pace a Guglielmo re di Sicilia, per quindici anni » siccome fu stabilito per mezzo de’ mediatori della pace. Rende-» ranno la pace all’ imperatore di Costantinopoli e agli aiutatori • della chiesa romana, ned eglino nè i loro faranno ad essi male • veruno a cagione dell’ assistenza prestata alla chiesa romana. » Quanto alle controversie, che tra la chiesa e l’impero vigevano » prima dei tempi del papa Adriano, saranno queste concertale » tra i mediatori da parte del pontefice e dell’ imperatore, ai quali » sarà ordinato che sulle medesime a loro arbitrio transigano. Che » s’ eglino non si accorderanno, si slarà al giudizio del papa e » dell’ imperatore ovvero di quelli, eh’ eglino vi avranno delegati.