3^1 LIBRO Vili, CAPO XIII. Pontefice, e, consegnatele a’ due fratelli ed al barone, gl’ incaricò di ciò che voleva dicessero a voce da sua parte al Pontefice stesso. Era scritto in quelle lettere, eh’ egli li mandava al Papa a pregarlo d’inviargli cento savi uomini della legge cristiana, che conoscessero le sette arti e sapessero disputare e convincere per forza di ragioni gl’ idolatri e le altre genti che gl’ idoli che tengono nelle loro case ed adorano sono cose del diavolo, e che la legge cristiana c migliore che le loro, tutte malvagie e false (1). Incaricolli inoltre di portargli dell’olio di quella lampada che arde innanzi il sepolcro di Cristo in Gerusalemme. Cosi fu disposta T ambasciata che il gran Signore inviava al Pontefice. E fece egli dare a’ due fratelli c al barone una tavoletta d’ oro nella quale era scritto : che a loro in ogni parte ove andassero si dovesse dare ogni cosa di cui abbisognavano, e cavalli ed uomini per ¡scorta. Quando messer Nicolò e messer Matteo ed il barone ebbero apparecchiate tutte le cose che loro erano d'uopo nel viaggio, tolsero commiato dal gran Signore, montarono a cavallo e si misero in via. » Dopo alcuni giorni, il barone tartaro infermò, nè polendo proseguire il viaggio, i due fratelli lo lasciarono in una città e si rimisero soli in cammino. Essi erano serviti cd onorati in tutte le parli ove andavano ; c giunsero finalmente a Laias (2) dopo due anni di penoso viaggio, perchè non sempre potevano cavalcare in forza delle cattive stagioni e delle nevi e delle fiumane ingrossale. » Da Laias vennero ad Acri nell’ aprile dell’ anno mcclxx, ed intesero che papa Clemente era morto. Andarono allora ad un savio chierico legalo per la Chiesa di Roma in tutto il reame di Egitto, uomo di grande autorità, chiamato Tebaldo di Piacenza, a (i) Questo fallo appartiene, poco più poco meno, all’ anno 1265 ; sicché non può conciliarsi il racconto dell’Assemani, il quale, nella Bibl. Orient., lom. Ili, pari. 1, pag. 125, scrisse che il re di Armenia Aito-nc li si adoperò grandemente per conver- tire al cristianesimo il gran Kan dei tartari; Aitonc, salì al trono di Armenia nel-1’ anno 1289. (2) Presso gli armeni è conosciuta questa loro città col nome di Ajas : sta sulle coste del Mediterraneo.