an*o 1177. 55 j. nel quale fu principiato a dipingere l’Historia del pontefice Ales-L sandro. Il quale con lettere conforme all’ uso di quei tempi, se : » bene in gran parte sbianchile per il fuoco, però in lutto legibile, 9. diceva in questo modo : ANNO DOMINICA E INCARNA TIONIS MCCXXFI IAC-BO THEVPLO DVCANTE CAEPTVM FVIT HISTORIAM ALEXANDRI TERTII HAC IN NOSTRA AFLA — ERE PVBLICO ■ D—P— I » Dal quale alla presenza di Francesco Barbaro, di Jacopo Priuli. I » di Maffio Veniero hoggi Arcivescovo di Corfù, nobili venetiani, I » di Livio Cellini, di Giuliano Uguzzoni et d’alcuni altri cavalane » per questo mio pensiero copia, la feci autenticare da Girolamo » Savina notaro di Venelia, alla presenza del quale, il dello Bar-» baro olire a ciò volse eh’ io cavassi in scrittura tulio quello che » si conteneva ne’ quadri dipinti del gran Consiglio, affine che doli vendosi ridipingere siffatta Ilistoria, vi si ritornassero le medesi-» me cose di prima. » Nè solamente in Venezia, ma anche nel palazzo pubblico in Siena, fu dipinta questa storia di Alessandro III, con tutte le circostanze, che ne avevano avuto relazione, e sino al giorno d’ oggi vi esiste. Ed anche in Augusta, sulla facciata della casa de’Fugari, fu similmente dipinta, e in sulla metà del secolo XVI vi fu rinnovata, per ripararne i moltissimi guasti, che per 1’ antichità aveva sofferto. Persino in Roma ; sebbene alquanto più tardi, ma per altro dopo diligentissimo esame istituito dal papa Pio IV, per conoscere la verità dei falli, e raccomandato da lui ad una deputazione di cardinali, tra cui si nomina san Carlo Borromeo; in Roma, io diceva, furono dipinte nelle sale del Vaticano tutte le circostanze di questo glorioso avvenimento, e furono altresì autenticate colla iscrizione famosa, cancellata nel 1605 a motivo delle discordie insorte tra la santa Sede e la repubblica di Venezia, e poscia restituita al suo luogo, come patto della successiva riconciliazione tra i veneziani