f|g LIBRO V, CAPO VII. lui ; ma si conosceva e si apprezzava anche dal Sabellico, un secolo prima. E giacche il Muralori ci fa sapere, che gli autori contemporanei s’ hanno da attendere ; ed è quesla una regola di saggia critica ; esaminiamo chi gli abbia, e da qual parte siano i gravissimi. Noi abbiamo autore contemporaneo il ravennate Obone, contro la cui autenticità nuli’altro seppe dire l’annalista dltalia, fuorché dall’ Olmo ne sia stato dato fuori un pezzo di storia ; mentre un secolo prima che quel pezzo di storia fosse dato fuori dall’ Olmo, era già conosciuto e lodato dal Sabellico, dalla cui testimonianza ce n’ è anche attestato antichissimo il codice che lo conteneva. Noi abbiamo autore contemporanco il cronista, che portò il suo racconto sino all’ anno 1208, e clic si conserva tra i codici del Bessarion (1). Noi abbiamo autore piucchè contemporaneo la sala del maggior consiglio, ove con tanta solennità e magnificenza erano stati dipinti sino dall’ anno 1226 i fatti di quella memoranda ventura ; autore contemporaneo, che fa pubblica fede c eh’ é validamente consolidato da somigliante pubblica attestazione nella sala del grande palazzo di Siena e sulla facciata delia casa de’ Fugari in Augusta. Autori in somma contemporanei noi abbiamo c 1’ iscrizione di Sal-vore, e le memorie degli arehivii di Roma, e tutti quegli altri monumenti pubblici e solenni, i quali sono gravissimi sopra que' due soli, a cui appoggiano i contradditori tutta la loro negativa a racconto dei nostri. Notisi inoltre, che di lutti i contemporanei opposti dal Sigonio, dal Baronio, dal Giannone, dal Muratori ; e tutti cotesti loro contemporanei si riducono all’ unico Romualdo salernitano, sospetto e dubbio ancor egli, per le ragioni che ho addotto (2) ; non v’ é prodotto a prova contro il racconto dei nostri se non che il silenzio ; né il silenzio di uno scrittore potrà mai essere argomento a dimostrar falso un fatto, che da molti altri si narra. E ciò tanto (i) Vcd. indietro nella pag. ¿¡o. (a) Ved. nelle pag. ^2 e seg.