anno 1:2:24. C A P 0 XV. Compimento del ceremoniale per l elezione del doge. Anche al modo della elezione dei dogi pose mente il Tiepolo, ben rammentandosi la lunga disparità di opinioni, che per la parità dei voti ne aveva ritardato la scelta, allorché egli era stato eletto a quella dignità. E primieramente, siccome dissi anche altrove (1), accrebbe di uno il numero degli elettori: perchè, essendo diventati quarantuno, non potesse mai più avvenirne la parità d’ambe le parti. Poscia ne regolò il ceremoniale complicatissimo ed atto ad escludere qualsiasi ombra di frode o di secreto maneggio: ed è il medesimo ceremoniale, che fu in vigore sino all’ ultima elezione ducale dell’anno 1789. E perchè da questo tempo conosce esso la sua origine, perciò sembrami non inutile, anzi opportunissimo, il parlarne qui. E lo farò colle parole del Contarmi, il quale in cinque libri narrò le cose più interessanti della Repubblica e dei tnayistrati di Venezia (2). La precisione e la minutezza del suo racconto sono inseparabili dalla soverchia prolissità del medesimo : tuttavolta l’importanza dell’ argomento mi persuade a non astenermene dal darlo qui tutto intiero. « Uagunansi tutti i cittadini, i quali l’età di XXX anni hanno » passato: perciocché i più giovani e di minor’età di quella, per » vecchio statuto della Repubblica, non sono ammessi in quei co-» mitij. Annoveransi dopo tutti i cittadini, e si buttano in un va-» so tante medesime ballotte, quanti siano stati i cittadini ; in quelle, » trenta solamente ne son d’oro, 1’altre tulle son d’argento: quel » vaso si mette avanti al tribunale dei comilij, dove si stanno i con-» siglieri. Sta a canto al vaso un fanciullo per cavarne le sorti, (ì) Nella pa£. 238. (2) Gasp. Contarmi, lib. II,. ediz. di Venezia 1678. pag. 68 — 78.