LIBRO V, CAP. VII. » nemici dell’ impero, spedì contro di essi il suo fig'.iuolo Otto-» ne con scttantacinque triremi ; — che quest’ Ottone fu scon-» fitto in mare dal doge Sebastiano e diventò luminoso trofeo della » vittoria dei veneziani; sicché Alessandro fu restituito alla sua pri-» miera dignità, l’Italia riacquistò la pace da tanto tempo deside-» rala, e il doge dei veneziani fu insignito di molti onori (1). » E più antica di questa, possiamo citare una cronaca, la quale forma parie dei preziosi manoscritti donati dal cardinale Bessarion alla nostra biblioteca marciana ; ed anche in essa con tutte le medesime circostanze ne sono esposti gli avvenimenti. E la cronaca non arriva che all’ anno 1208; sicché la si deve riputare assai vicina al tempo, di cui parliamo. Ma non occorrre insistere di vantaggio a dimostrare la verità dijquesti avvenimenti : si passi ad esaminarne le opposizioni dei contradditori. CAPO VII. Obbiezioni contro gli esposti fatti. Alcuni, com’ io diceva, negano alcune circostanze, e le più gravi e le più importanti, di tutto questo racconto. Negano, in primo luogo, la fuga del papa e il suo nascondimento in Venezia; negano, in secondo luogo, la battaglia navale presso a Salvore, che ne fu conseguenza; negano, in terzo luogo, l’incidente del piede posto dal papa sulla testa all’ imperatore, pronunziando le parole del salmo sopraccitate. Ed a che si appoggiano i nostri contradditori ? All’ autorità dello scrittore degli atti di Alessandro III, e alla cronaca di Romualdo arcivescovo di Salerno : autorità contemporanee ambedue. Abbiamo nella nostra biblioteca Marciana undici volumi inediti del benedettino Fortunato Olmo, il quale con autentici documenti dimostrò (i) Presso il Bardi, f enula di Alessandro III Papa in Venezia, pag. 113.