94 LIBRO V, CAPO XV. per tenere fermi i francesi, di cui con quest’ atto s’era guadagnata la confidenza; e lo voleva altresì per potere all’ uopo trovarsi pronto a respingere qualunque nuovo obbictto avesse potuto suscitarsi tra loro. Entrato pertanto il doge Dandolo nella piena fiducia dei crociati, non gli restava più veruna difficoltà da vincere per indurli alla spedizione di Zara, prima che a quella di Palestina. E lutti ne erano persuasi; ed erano già pronti all’ imbarco; quando soprag-giunsc, come scrive il Villehardouin (I), « una grande maraviglia, » un’ avventura insperata e la più strana di tutte quelle di cui » mai s’ udisse parlare. » Questa fu T arrivo degli ambasciatori greci a Venezia, per implorare 1’ assistenza della repubblica e dei crociati a far ricuperare il trono paterno al giovine Alessio, figlio d’Isacco Comneno e cognato di Filippo di Svevia (2) : di cui, per intenderne la storica connessione, fa d’ uopo premettere alcune brevi notizie. Isacco, imperatore di Costantinopoli, era stato espulso dal trono per l’usurpazione di suo fratello Alessio; ed era stato chiuso in una prigione, carico di catene e privato della luce degli occhi. Il figlio di lui, che nominavasi aneli’ egli Alessio, era stato imprigionato similmente col padre : ma aveva saputo ingannare la vigilanza (i) Nella cit. sua stor.di questa Crociata. La quale storia, scritta nel francese idioma de’suoi giorni, fu tradotta nel francese, che oggidì pure è diventato antico e difficile a intendersi, da Biagio di Vigenere, verso la fine del secolo XVI. Se ne valse moltissimo il Michaud per narrare questo tratto della sua storia delle Crociate, lib. X e XI. Io sono d’ avviso, che quell1 antico manoscritto francese, uno dei tanti dell’archivio della cattedrale di Agnani, trasferito a Roma cogli altri, e collocato neirarchivio del castello di sant.'’ Angelo, fosse una copia della storia del Villehardouin. Nel catalogo di quei ma- noscritti è accennato così sotto il num. X : u Libellus galliae scriplus de quadam expe-u ditione facta per nobiles Flandros et Galee los in subsidium Terrae sanctae tempore u Innocenlii papae III et H. Danduli ducis w Venetiarum. w Ved. nelle mie Chiese d'Italia, tom. vi, pag. 3^8. (2) Irene, figlia dTsacco e sorella di Alessio, era stata promessa sposa a Guglielmo figliuolo di Tancredi re di Sicilia : ma essendo stata condotta in Germania cogli avanzi della famiglia di Tancredi,aveva preso marito Filippo di Svevia.