anno 1240. 277 ed appostarono le loro squadre in un prato a destra del Po nel borgo di san Luca, ove solevano tenersi le fiere annuali ; e di là dislesero i loro accampamenti sino alla porta ora distrulla, (lei borgo di sotto. Componevano quest’ armata di terra il marchese Azzo Novello co’ suoi sudditi d’ Este e di Rovigo e coi fuorusciti ferraresi, il legato pontificio Gregorio da Montelongo coi milanesi e coi lombardi, Stefano Badoer coi veneziani, il podestà di Bologna coi suoi bolognesi, Paolo Traversari coi ravennati, il conte Rizzardo di Sanbonifazio, Albertino da Romano, Biaquin di Gueccllo da Camino e i mantovani, tutti con numerose schiere. A queste formidabili forze terrestri aggiunsero i veneziani una flotta di navi armate e munite di torri, la quale capitanata da un Tiepolo ; non si sa di certo se fosse il doge stesso od un suo figliuolo o parente ; sali su per lo Po ed appostossi sollo le mura della città. Il primo ad intraprendere le ostilità contro il tiranno fu il vescovo stèsso di Ferrara, Filippo Fontana, il quale, nel gennaro del detto anno 1240, andò con genti armate ad occupare i due castelli di Bergantino e di Bondeno. Allora i collegati, formato intorno a Ferrara I’ assedio, incominciarono ai 2 di febbraro a darle diversi assalti ; ma sempre indarno. Salinguerra, benché ottuagenario e fornito di scarso presidio, seppe difendersi con valore indicibile. Ezzelino, per soccorrere in qualche modo il cognato da lontano, tentò di distrarre Alberico e il marchese Azzo col togliere al primo la città di Bassano e col molestare 1’ altro ne’ suoi stati : ma nessuno di loro abbandonò per questo 1’ assedio. Durò il contrasto quattro mesi continui, e spessi e sanguinosissimi furono gli assalti e i combattimenti : alla fine si propose un accordo. Insidioso chiamano gli storici ferraresi questo trattato, perchè non fu che 1’ effetto di un tradimento premeditato. « Dicono, sono parole del Frizzi (1), » che Ugo Ramberli, il primo nel comando interno dopo Salin-» guerra, guadagnato secretamente da que’di fuori, cominciò a vo-» ler pace e tanto insistè con altri tirati nel suo proposito, che (t) Luog. cit., pag. 116.