196 LIBRO VI, CAPO XII. Baldovino re di Gerusalemme. Le quali due chiese furono, san Giambattista del Tempio, detta oggidì la Commenda, perchè vi risiedeva un commendatore dell’ordine; e santa Maria in capo di Broglio (1), che poi detta 1’ Ascensione, e che oggidì è chiusa e trasferita ad usi profani. Da documenti dell’ anno 1187 ci è fatto conoscere, che Gerardo arcivescovo di Ravenna donò alla religione de’ Templari un luogo, chiamato Fossa putrida, perchè ivi fosse eretta una chiesa e un ospitale sotto la giurisdizione del priore di Venezia. Ma quando nel 1312 fu abolito l'ordine dei Templari, il papa Clemente V ne assegnò tulli i beni ai cavalieri gerosolimitani, detti prima di Rodi e poscia di Malta, i quali nel medesimo anno presero il possesso delle due chiese suindicate, e fissarono la loro residenza a quella di san Giovanni Ballista. L’ altra di santa Maria in capo di Broglio, non polendone sostenere le spese, la vendettero, nell’anno 131 k, con pontificia licenza, ai procuratori di san Marco, detti di supra. Secondo la cronaca attribuita al Barbaro, o Navagero, il doge Giovanni Partecipazio aveva eretto nell’ 820 la chiesa di san Daniele profeta, cui altri dissero eretta invece dalla famiglia Braga-din (2). Questa chiesa nel 1138, già passata sotto la giurisdizione del vescovo di Castello, Giovanni Polani, che lo era in quel tempo, la donò con tutte le sue rendite a Manfredo abate cisterciense di san Benigno di Fruttuaria in Piemonte, acciocché vi fosse rizzalo un monastero di quell’ ordine. Vi durarono i monaci sino al 1387 ; nel qual anno, ridottasi la famiglia claustrale al solo priore, ch’era un Giorgio di san Giorgio di Piemonte, « uomo di perverso coslu-» me, dicono gli storici, e notoriamente scismatico, » fu concesso il luogo a monache agostiniane. A suo tempo ne parlerò. (i) Sulla significazione (li questa parola (2) Ved. il Gallicciolli, Meni, ven.ee., broglio ho parlato altrove, ed ho notato lib. II, cap. Ili, §. V, alla pag. 17 del tom. essere stato anticamente nominato così il III ; e ved. altresì il Tcntori, Stor. veneta, lnogo ov’ è oggidì la piana di san Marco, lib. 1, cap. X, num. III. Ved. nella pag. ('189 del voi. I.