150 LIBRO V, CAPO XXIV. » trascinati da licenza c da spirilo di parlilo, spogliavano e profa-» navano le chiese, e strappale dai calici le perle e le gemme che » li fregiavano, ad uso di nappi convivali se ne valsero. Giocavano • e gavazzavano seduti a quelle tavole, ove effigialo vedevasi Cri- • sto co’ suoi apostoli : calpestavano coi piedi i più venerabili ar-» redi del culto cristiano. Nella chiesa di santa Sofia, i soldati fe-» cero in brani il velo del santuario, per lorgli la frangia d° oro ; » buttarono in pezzi e se lo spartirono 1’ aliar maggiore, monu-» mento dell’ arte e della ricchezza de’ greci : stavano in mezzo alle » chiese i muli e i cavalli per caricare sovr’ essi i fregi d’ oro e » d’ argento che staccavano dalle porte e dalla cattedra del pa-» triarca ; e quando questi animali si curvavano sotto il peso, gli » impazienti conduttori gli stimolavano colle punte delle loro spade • e si che ne rosseggiava del sangue il pavimento del tempio. Una » prostituta, cui Niceta dice seguace dei demoni e sacerdotessa delle » furie, andò ad assidersi sullo scanno del patriarca : e questa figlia » di Belial, cantò e ballò nel santuario, per porre in derisione gl’inni » sacri e le solenni processioni degli orientali. L’ avidità condusse » indi costoro nella chiesa degli Apostoli, ove stavano le tombe dei » sovrani ; al qual proposito si racconta, che il corpo di Giusli-» niano, sepolto sei secoli addietro, vi si trovasse intatto e senza » verun indizio di putrefazione. I francesi e i fiamminghi corre-» vano le strade della città, ravvolti il capo in cuffie di veli ondeg-» gianti, e vestiti di abiti sacerdotali e variamente dipinti, e dei quali • persino bardavano i loro cavalli : la selvaggia intemperanza delle » loro orgie insultava la fastosa sobrietà degli orientali, e per deri-» dere le armi più adatte ad un popolo di copisti e studenti si • trastullavano con penne, calamai e carta alla mano, nè s’ accor-» gevano certo, che gli strumenti della scienza adoperati dai mo-» derni greci divenivano per essi deboli ed inutili, quanto quelli » del valore lo erano stati. »