402 LIBRO V, CAPO XVII. » non può evitare il castigo del suo delitto, se non ¡stringendo al-» leanza coi saraceni. Noi non vi dipingeremo quanto sia per es-» sere agevole cosa lo strappare 1’ impero dalle mani di un tiran-» no, che viene disprezzalo da’suoi sudditi, giacché, valorosi come » siete, amale gli oslacoli e vi compiacete de’ perigli ; e nemmeno » ci faremo a descrivervi le ricchezze di Bisanzio e della Grecia, » poiché i vostri generosi animi non veggiono in questa conquista » altra cosa se non che la gloria delle armi vostre e della causa di » Cristo. Se voi distruggete il potere dell’ usurpatore per far re-» gnare in di lui vece il principe legittimo, il figliuolo d’Isacco » cioè, questi vi promette con giuramento inviolabile di mantenere » per un anno la vostra armata navale e il vostro esercito, e di » pagarvi dugenlo mila marche d’ argento per le spese della guer-» ra : egli inoltre v’ accompagnerà in Egitto e quando voi Io cre-» diale opportuno, vi darà dieci mila uomini assoldali da lui e per » lutto lo spazio di questa vita manterrà in Terra santa cinquecen-» to cavalieri. Finalmente Alessio é pronto a giurare sul Vangelo, » eli’ egli porrà fine all’eresia che brutta ancora l’impero d’Oriente » e sottoporrà la chiesa greca alla romana: lo che più d’ogni » altra cosa deve indurre guerrieri ed eroi cristiani ad accettare » l’impresa, che vi proponiamo. Tanti vantaggi, che dipendono • dall’ impresa medesima ci danno speranza, che voi non vorrete » resistere alle nostre preghiere. Noi vediamo nelle sacre carte, » che Dio alcuna fiata si servì d’uomini semplici ed oscuri, onde » annunziare il di lui volere al suo diletto popolo : ora però ha » scelto per islromento de’suoi disegni un giovane principe, ed » Alessio appunto é stato dalla provvidenza incaricato di condurvi » per le vie del Signore e di mostrarvi la strada che avete a le-» nere onde assicurare la vittoria agli eserciti di Gesù Cristo. » Fecero, per verità, molta impressione sull’ animo di alcuni dei principi colà radunati le parole degli ambasciatori di Filippo : non per altro si guadagnarono tutti i voti. Risposero il doge e i baroni, che avrebbero preso ad esame la proposizione e che, dopo maturo