anno 1195—1-201. 83 Giunsero infatti a Venezia i deputali dei principi europei in sui primi giorni della quaresima dell’anno 1201. Gli accolse il Dandolo con tulli gli onori dovuti al loro grado e degni della grandezza sua : ne lodò l’intrapresa e si mostrò propenso a favorirla, chiedevano eglino il trasporto di quattromila cinquecento cavalli e di ventimila soldati, e inoltre dimandavano nove mesi di provvigioni per tutto 1’ esercito. Si venne quindi a stipulare un contratto, per cui la repubblica obbligavasi a soddisfare a tutte le inchieste dei crociati, purché le venissero compensate le spese, a cui necessariamente andava incontro. Ma voleva il Dandolo, che a questa spedizione prendessero parie anche i veneziani : perciò propose ai deputati, che la repubblica avrebbe armalo per proprio conto cinquanta galere ; a palio per altro, che i veneziani partecipassero alla metà delle conquiste, che si fossero falle in Levante. Piacquero agl’ inviati le condizioni scambievoli : le esaminarono da prima i sei consiglieri del doge ; le approvarono due successivi consigli ; in fine furono proposte all’ approvazione del popolo sovrano. Prima di passar oltre col mio racconto, giova clic io rechi i sensi del memorando trattato, quali ce li tramandò 1’ antichità in un coll’ autografo, che si conservava nella cancellarla della repubblica. Trattato d’ alleanza conchiuso tra lìaldovino conte di Fiandra, Tibaldo conte di Troyes, e Lodovico conte di Blois, fratelli; ed il Signore Enrico Dandolo, Doge di Venezia pel passaggio in Terra santa. « Esempi numerosi hanno dimostrato, che il paese di Gerusa-» lemme è stato occupato dai Pagani, e che fu liberato quando il • Signore lo permise, onde segnalare la propria gloria e possanza; » ma la condizione di quella terra diventala ai nostri giorni dcplo- * rabilc per modo che i nemici della croce di Gesù avendo molli-