anno 1204. 133 il’ un manto rassomigliante assai ad un mantello di lana : ma i latini, poca briga prendendosi delle predizioni, che ad essi si riferirono, lo misero nel fuoco. Molte altre statue non che altre opere maravi-gliose, che stavano nell' Ippodromo, incontrarono 1’ ¡stessa sorte e vennero distrutte da cotesti barbari, i quali essendo incapaci di sentir ammirazione pel bello, cangiarono quei capolavori in moneta e ridussero al nulla de’ monumenti che aveano costato tanto, onde rilrarne poco denaro. Essi rovesciarono ancora un Ercole appoggiato su d’ un paniere, coperto dalla pelle di leone, la cui testa, sebbene fosse di metallo, avea un terribile aspetto e parendo vicino a ruggire melica il terrore negli animi dell’ oziosa moltitudine. L’eroe slava sedulo senza lurcasso, senz’arco e senza la clava ; avea dislesi per lungo il piede ed il braccio destro, e passando il gomito sinistro sul ginocchio, alzava la parte anteriore del braccio, ed in aria piena di tristezza appoggiava il capo sulla palma della mano : sembrava, ch’egli fosse in atlo di compiangere il suo destino e di pensare con ¡sdegno alle fatiche a cui Euristeo lo costringeva per gelosia, non già per necessità. 11 semideo avea il petto e le spalle larghe, i capelli inanellati, le naliche rilevate, il braccio nerboruto c la sua figura era quella che Lisimaco potè per congettura dare al vero Ercole. Questa statua in bronzo fu la sua prima ed ultima opera : essa era sì grande, che la corda, la quale cingea il pollice della sua mano, era abbastanza lunga per servirne di cintura ad un uomo ; e quella clic s’ adoperava per misurare la grossezza della gamba, eguagliava in altezza un uomo. Quest’ Ercole ciò non ostante venne distrutlo da coloro, i quali aveano disgiunto il coraggio dalle virtù che gli sono compagne e che per eccellenza se lo gloriavano e lo stimavano sopra ogni altra cosa. Essi rapirono ancora 1’ asino col basto, che camminava in atlo di ragghiare, seguilo da colui che il guidava ; il qual gruppo Cesare Augusto avea fatto mettere ad Azio, ossia a Nicopoli in Grecia, onde rendere perpetua la memoria, come essendo uscito di notte, per osservare 1’ esercito di Antonio, avea incontrato un uomo che