anno 1212. 197 Un chiostro di canonici regolari agostiniani sorse nel 1141 in san Salvatore (1), eh’ era parrocchia di clero secolare. Ne fu primario motore il pievano stesso Bonfiglio Zusto, il quale, consigliatosi col patriarca Enrico Dandolo e da lui incoraggiato, trasse al suo partito gli altri ecclesiastici della sua chiesa, e senz’altro indossarono tutti unanimi 1’ abito di quell’ istituto, il dì 5 maggio del-1’ anno suindicato. Il vescovo castellano Giovanni Polani, sotto la cui giurisdizione era la parrocchia, arse di sdegno tostochè il seppe, e in pena dell’ essersi fatto ciò senza sua licenza, pronunziò contro il pievano e contro il suo clero sentenza di sospensione dai divini uffizi. Vi s’interpose presso la santa Sede il patriarca di Grado, ed ottenne dal pontefice Innocenzo II, che la chiesa e il monastero fossero accolti sotto la particolare protezione della Sede Apostolica, e che venisse decretato e confermato in perpetuo in quella chiesa l’istituto de’ canonici regolari colà fondato. Non dirò delle lunghe e gravi discordie, che quei canonici ebbero a sostenere di poi col clero della contigua parrocchia di san Bartolomeo, alle quali pose fine, in sul declinare del secolo susseguente, il pontefice Nicolò IV. Vi durarono i canonici di quell’ istituto sino all’ultima soppressione dei regolari, nel 1811. Tutte queste cose dovrò narrare più estesamente nella storia della chiesa veneta, la quale formerà parte della mia opera sulle Chiese d’ Italia. Circa 1’ anno 11 SS fu piantala la chiesa di santa Maria dei crociferi, la quale venne officiata dai religiosi di quell’ istituto. Eglino 1’ ebbero sino al 1656 ; nel qual anno, eslintavi la loro famiglia, il papa Alessandro VII ne assegnò i beni alla repubblica, in compenso delle spese sostenute per la guerra di Candia. Perciò quella chiesa diventò di assoluta proprietà dello stato ; e sebbene fosse concessa di poi ripetutamente ai gesuiti ; tultavolta, espulsi ripetutamente costoro, dovrebb’ essere di bel nuovo rientrala sotto (i) La chiesa esisteva già da più secoli : fa una di quelle, 'che aveva rizzate san Magno, vescovo di Oderzo.