ANNO 1204. 137 Vedeasi su di una colonna una femmina di singolare bellezza e nel miglior fiore della gioventù, i cui capelli intrecciati scendeanle dai due lati del capo, ed erano uniti per di dietro : essa era collocata in un luogo non molto alto, ond’ è che potea toccarsi colla mano. Questa statua, nella inano destra, quantunque il braccio non avesse alcun appoggio, portava un cavaliere, di cui teneva il destriero per un piede, con tanta facilità come se si trattasse di una coppa di viuo. Questo cavaliere di maschio vigore, coperto di una corazza, e cogli stivali, anelava veramente la guerra. 11 cavallo te-nea gli orecchi ritti, quasi avesse udito il suono della tromba ; avea alto il capo ; e lo sguardo feroce e 1’ ardore, che miravansi negli occhi suoi, mostravano la sua impazienza di correre ; i piedi suoi, eh’ egli batteva nell’ aria, aveano un moto del tutto guerriero. Dopo questa statua, eli’ era vicina alla meta orientale delle quadrighe, dette della Fazione Gialla, erano collocate le statue dei cocchieri, esempi e modelli dell’ arte di guidare maestrevolmente un carro. Essi pareano coll’ atteggiamento delle mani quasi avvisare il cocchiere di non abbandonare le redini avvicinandosi alla meta, ma di trattenere i cavalli nel punto, in cui giravano e di far continuo e vivo uso della sferza, onde radere vicina la meta, e lasciare clic il malaccorto rivale, distendendosi in un più largo giro, perdesse il vantaggio, sebbene provveduto di migliori cavalli. Io più non aggiungerò se non una particolarità sola, imperocché mi sono ingegnato di descrivere ogni cosa. Quello che principalmente dava diletto a rimirare e che meritava attenzione e meraviglia, era una base di pietra, su cui slava un animale di bronzo, che poteva essere creduto un bue, all’infuori che la sua coda era piccola, e, come i buoi d’ Egitto, non avea pagliolaia nè le unghie fesse. Esso chiudea nella sua bocca, al punto di soffocarlo, un animale, di cui tutto il corpo era ispido di scaglie tanto appuntate, che, sebbene fossero di bronzo, poteano ferire chi lo toccasse ; questo animale era preso per un basilisco, c per un aspide quello che tenea in gola. La maggior parte però credeva di vedere, nell’ uno VOL. II. 18