uao 1261. 353 che la flotta veneziana, in sull’albeggiare di quel giorno funesto, ritornasse indietro dalla spedizione di Dafnusia, sicché potè salire a bordo di una galera e salvarsi. Colle stesse navi furono posti in salvo anche lutti gli altri latini, eh’ erano restati fuggiaschi sulle sponde del Bosforo, travestiti per la maggior parte con abito da monaci (1). Fuggi con essi anche il patriarca latino, Panlaleone Giustiniani, veneziano : tulli andarono a ricoverarsi nell’ isola di Negroponte. Per tal maniera venne tolta ai latini quella città, a conquistar la quale avevano dovuto fare miracoli di valore ; e con (juesto fatto ebbe fine l’impero di essi in Costantinopoli, dopo cin-quantaselte anni, tre mesi e tredici giorni, che i francesi coi veneziani se lo aveano piantalo. Ci fa sapere il Sanudo, che la repubblica di Venezia aveva fatto allestire un’armata, per mandarla a rinforzare le vacillanti speranze dell’ imperatore Baldovino ; ed era questa composta di alcune galere, delle quali era capitano Jacopo Quirini. Ma essa non giunse a tempo : nè vi poteva giungere certamente, perchè la circostanza n’ era stata cosi impreveduta, che se non furono in tempo d’impedirne la rovina que’ che stavano in Costantinopoli, molto meno lo potevano essere i veneziani in cosi grande distanza. E di grave dolore riuscì certamente ad essi la perdita della loro porzione in quella metropoli, perchè la prevedevano foriera di altre perdile, clic 1’ avrebbero seguila, o almeno di nuove molestie, a cui avrebbero dovuto andare soggetti. Pensarono perciò a prevenire qualunque evento, clic avesse potuto mai turbare la loro tranquillilà. Spedirono a quella volta (i) U Cives re improvisa percussi, ut « incendiis urbem inUammari conspiciunt, » quisque poterai saluti suae consulere : » manibus diverberatis, quotquot babere „ hinc quidam monasteria petere et mona- « potuerunt ex suis intra et alia navigia as- « sticum habitum, ut cladem evilarenl, in- « suinptis retrocessere ; ex triremibus vero „ duere ; mulieres in murorum foramina •• una in rnagnum palatium pregressa, lìal- „ Conjici et in cellis obscuris reconditisque « duinum pene non vivum captum recepit.ii ■1 abscondi, ci vitati imperans Balduinus in Logotela, stor. conlempor., secondo la tra- ■i magnimi advolare palalium .... Latini ubi duiionc di Allazio. VOL. II. ^5