anuo 1178—1192. 73 attacco vi avessero intrapreso i veneziani per ricuperarla E infatti il doge Mastropiero, lostochè n’ ebbe notizia, uni insieme un' armata e strinse d’ assedio la ribellata città. Per sostenere le spese di questa spedizione, i veneziani vi concorsero con un pubblico prestito ; il quale ascese a mille cencinquanta marchi d’ argento. Fu assicurato colesto prestito sulle pubbliche rendite del mercato di Rialto, ossia dell’ odierna città di Venezia : le quali rendite non erano già conseguenza di una nuova tassa, imposta a quei giorni, siccome scrisse il Darù (1), ma esistevano anche prima, siccome assicurano gli storici e le cronache nostre (2). Indarno tentarono i veneziani la conquista di Zara, sicché furono costretti a levarne 1’ assedio. Facilmente per altro poterono impadronirsi delle isole circonvicine, che non erano tanto bene presidiate dalle truppe ungheresi. Ritornata a Venezia la flotta, si progettò un nuovo e più considerevole armamento, coll’ intenzione di ricominciarne al più presto 1’ assedio. Del quale si andarono facendo con assai di lentezza i preparativi ; e questi furono anche interrotti da imprevedule sopravvenienze, e in fine poi se ne dileguò affatto il progetto. Ben presto per altro i bisogni della Terra santa chiamarono altrove 1’ attenzione e 1’ opera dei veneziani. Eglino collegarono le loro forze navali con quelle de’ genovesi e dei pisani e si diressero alla volta di Tolèmaide per ricuperarne il possesso. Tanto fu Timpeto e la costanza, con cui assalirono in mare la flotta turca, che gli assediati, ormai disperando di poter più ricevere dalla parte di terra gli aiuti di Saladino, si resero a discrezione dei vincitori (3). Ma nel mentre che ciò avveniva in quelle regioni, il doge Orio Ma-stropiero, dopo quattordici anni di saggio governo, depose le ducali insegne, e si ritirò anch’ egli, come il suo antecessore, a chiudere in pace i suoi giorni nel silenzio del chiostro. (1) Stor. della Rep. di Ven. lib. ni. (3) La serie di tutti questi fatti è mimi- (2) Dogliosi, Istor. Venez., lib. 111 ; tamente narrala dal Michaud, nel toni, n Sanudo, Vite dei dogi, ecc. della storia delle Crociate. VOL. II. 10