r» i LE BOCCHE DI CATTARO veglia l’ingresso, nelle famose Bocche di Cattaro, in questo grandioso e pittoresco porto naturale dove potrebbero comodamente trovar rifugio tutte le flotte del mondo riunite, e che per la sua ame- nità e per la sua bellezza è stato chiamato il Bosforo dell’ Adriatico. Il canale bocchese è composto di due grandi bacini divisi fra loro dallo stretto delle Catene, così chiamato perchè i veneziani dalle torri di guardia, poste sulle due opposte rive, stendevano attraverso il mare per la distanza di circa 200 me- tri, — la larghezza del canale — catene e funi onde impedire alle flotte nemiche d’oltrepassarlo. Nella grande baia di Teodo al di qua della Catene fu ancorata per parecchi giorni, nel 1880, la flotta internazionale di 20 grandi navi da guerra, che le potenze mandarono in quelle acque onde appoggiare coi loro cannoni le intimazioni fatte alla Sublime Porta di cedere al Montene- gro il porto di Dulcigno, secondo quanto era stato stabilito dal trattato di Berlino. Al di là delle Catene, fronteggiante l’antica città di Perasto, s’ apre un largo bacino che ha i caratteri di un grande lago delle Alpi, un lago di colore cupo e melanconico per le montagne sassose, altissime, tetre che a perpendicolo si tuffano nelle acque e vi riflettono le loro ombre gigantesche.