31 ^ utuu» viti, capo fin. poiché le alte imprese hanno spesso avversa la sorte, e quanto più sono slimate legittime e ragionevoli le congiure contro i tiranni, tanto più é difficile ordinariamente il condurle a fine, interrotte dalla perfidia di un qualche traditore ; così anche in questa cospirazione ebbevi chi rivelò al tiranno il secreto ed operò lo sterminio de’suoi colleglli. Il traditore fu Ugolino dJ Andrighetlo, il quale, prima che i fuorusciti arrivassero a Treviso, fece consapevole di tutta la ordita trama Alberico : né fu difficile al tiranno 1’ avere nelle sue mani i congiurali, che stavano tuttavia raccolti nella casa dell’ En-ginolfi. Molti, per verità, poterono fuggire, calandosi dalle mura della città : ma selle ne furono catturati sull’istante ; Alessandro di Rainal-do Tedesco, Gherardo da Castello, Antonio da Onigo, Antonio Tempesta Avogaro, Nicolò da Pola, Alessandro Ariano, Benedetto da Casale ; e poscia ne furono arrestali altri cinque, i quali s’ erano rimpiattati in una casa vicina, e da una vile femminuccia vennero rivelati : questi erano Marnino Giudice, Gabriello di Costanzo, Rodolfo da Cussano, Enrico da Doveledo e Giacobo dal Colle. Tutti questi furono posti in carcere ; e quando fu la mezzanotte, perciocché avvicinavasi 1’ ora, in cui dovevano arrivare i fuorusciti in assistenza di loro, Alberico mandò i molti soldati, a porsi in agguato un mezzo miglio fuori della porta, e con ordine di assaltarli e farne macello losloché ne fosse stalo dato il segno da lui medesimo, il quale con all ri sicarii tedeschi, suoi fidi, stava presso alla porta per aspettarli. Ne giunse infatti un drappello di cento, per esplorare c darne poi segno ai colleglli che si avanzassero : e questi rimasero colti al laccio. Perchè giunti presso alla porta della città, Alberico diede il segnale d’ intelligenza a que’ che stavano più al di fuori, e così li prese in mezzo : intorno a settanta ne furono uccisi ; trenta caddero prigionieri. Se ne accorsero bensì per lo strepito gli altri congiurati, ch’erano rimasti indietro e ch’erano in buon numero ; ma non polerono giungere a tempo di assisterli, perchè Alberico era rientrato co’ suoi nella città e ne aveva chiuso